Fenomeno non raro in una città priva di lavoro e di prospettive e che i più balordi credono di risolvere con il consumo smodato si superalcolici. Per questo motivo alcuni locali sono ormai diventati infrequentabili per evitare di incappare in situazioni a dir poco incresciose come appunto la circostanza drammatica in cui si è venuto a trovare il pacifico avventore vittima di una aggressione inaudita degna di un film alla Tarantino.
I Carabinieri della Stazione di Salemi hanno tratto in arresto in flagranza di reato i salemitani (tra loro cognati), Santo La Grassa, 35enne operaio e Giuseppe Mancia, 29enne, nullafacente, pregiudicato, poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del delitto di “lesioni personali gravi, aggravate”. L’arresto è scattato dopo una serie di accertamenti e riscontri testimoniali che hanno dimostrato gravi indizi di colpevolezza a carico dei due. Si è trattato di un vero e proprio pestaggio, consumato con estrema violenza e brutalità nel pomeriggio di ieri ai danni di un abitante di Santa Ninfa di 40 anni, che lavora a Salemi. L’aggressione è avvenuta mentre l’ignaro malcapitato si si trovava di un bar del centro abitato in qualità di cliente. All’uomo è stata afferrata la testa e sbattuta sul bancone. Poi una fitta serie di calci e pugni dentro e fuori dal locale, anche quando era a terra stremato, tumefatto e sanguinante. Alcuni testimoni hanno chiamato i soccorsi medici, che a loro volta hanno allertato i Carabinieri della Stazione di Salemi i quali, intervenuti immediatamente sul posto, hanno riscontrato che il La Grassa era ancora in uno stato di agitazione psicomotoria e se la stava prendendo anche con uno dei familiari dei proprietari del bar, mentre la vittima, terrorizzata e dolorante, si era chiusa a chiave nel bagno, decidendosi ad aprire la porta dopo essere stato più volte rassicurato che erano lì presenti i Carabinieri, supportati da una pattuglia di Vigili Urbani e da una unità di sanitari del servizio 118. Dopo essere stato trasportato presso il locale P.T.E. ed aver ricevuto le prime cure, il ferito è stato trasferito con “codice rosso” presso l’ospedale di Castelvetrano, dove si trova tuttora ricoverato. La diagnosi emessa in serata è quella di: “fratture costali multiple, trauma cranio facciale, trauma addominale, escoriazioni multiple”, giudicate guaribili in almeno 45 giorni s.c. Il superamento del limite dei 40 giorni di prognosi ha configurato giuridicamente il reato di “lesioni gravi” a carico dei responsabili, che sono stati pertanto raggiunti presso le rispettive abitazioni, tra loro vicine, e catturati in stato di arresto. A La Grassa è stato contestato inoltre anche il reato di “resistenza e violenza ad un incaricato di pubblico servizio”, avendo l’indagato aggredito anche un medico del PTE/118 che subito dopo i fatti del bar, si stava prodigando a praticargli delle terapie “terapie sedative. A causa dei pugni e calci ricevuti il medico riportava delle contusioni ad uno zigomo e all’addome, giudicate guaribili in 6 giorni di prognosi.
Dopo aver trascorso la notte presso le celle di sicurezza della locale Caserma, questa mattina i due arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Marsala, come disposto dalla Procura della Repubblica di quel centro.
Franco Lo Re