Sulla base delle indagini svolte dai militari dell’Arma che lo avevano denunciato a p.l., l’uomo è gravemente indiziato di “furto aggravato in abitazione”; reato commesso alcuni mesi fa in danno di una villetta di “Tre Fontane”, dalla quale sono state rubate - a mezzo effrazione e violenza sulle cose - tre ante di finestre persiane in legno.
Non appena constatato l’ammanco ed il danneggiamento del cancello di ingresso, a sporgere denuncia contro ignoti ai Carabinieri aveva provveduto lo stesso proprietario dell’immobile: un pensionato campobellese di 75 anni.
Nel corso delle attività investigative è tra l’altro emerso che gli infissi della residenza estiva presa di mira, a suo tempo, erano stati confezionati ed applicati proprio dalla falegnameria presso cui C.L. lavora come dipendente e che, fino ad adesso era stata la falegnameria di fiducia della vittima del furto.
Secondo l’ipotesi investigativa degli inquirenti lo scopo ultimo del furto di C.L. avrebbe dovuto essere quello di rivendere la refurtiva alla stessa vittima inconsapevole, spacciando gli infissi per nuovi, in sostituzione di quelli mancanti.
Difatti, già l’anno prima il pensionato era stato vittima di un analogo e pertanto sospetto furto di persiane presso l’abitazione estiva. In quel caso C.L. fu subito pronto alla sostituzione dei pezzi mancanti e chiese al cliente un compenso di 450 Euro.
Nessuna correità è stata però dimostrata a carico del titolare della falegnameria, avendo agito l’indagato in proprio all’insaputa del datore di lavoro.
Ora, in attesa degli sviluppi processuali, C.L. dovrà presentarsi tutti i giorni in caserma per assolvere all’obbligo di firma.