E durante una riunione dello scorso 22 luglio che i soci dell'Ato hano stabilito che avrebbero dovuto versare 1.500.000 euro per far fronte al pagamento dei fornitori di beni e servizi essenziali, dei contributi previdenziali obbligatori e degli stipendi di luglio. Il tutto per impedire una nuova emergenza igienico-sanitaria nel territorio. Nel frattempo l'altro ieri i rappresentanti degli 11 Comuni soci hanno discusso delle ricadute occupazionali derivanti dalla diminuita richiesta di servizi da parte dei singoli enti locali.
Il commissario liquidatore Nicola Lisma, che ha dichairato di volere scongiurare licenziamenti, ha comunque già avviato una razionalizzazione del personale. Sul fronte degli stipendi i Comuni di Mazara e S. Ninfa nei giorni scorsi hanno versato in tutto 600 mila euro. Ora si aspettano altri 300 mila euro da parte dei Comuni di Partanna, Poggioreale, Vita, Campobello e Salaparuta.