In pratica, si stava iniziando a costruire uno stabilimento balneare, la ditta in questione è la Roof Garden di Michele Licata, proprietario di un altro stabilimento a Marsala: il Delfino. Poi i vigili urbani hanno sequestrato il cantiere che poi è stato dissequestrato. Non è chiaro cosa sta succedendo, insomma. C’è anche una petizione popolare: “La spiaggia di Torrazza è di tutti”. E sembra, leggendo in giro, che non ci sia una posizione chiara del sindaco di Petrosino.
La posizione del sindaco di Petrosino è sempre stata chiara…
Ci può spiegare cosa sta succedendo a Torrazza e qual è la sua posizione allora?
In pratica Torrazza è un sito particolare, si chiama ZPS.
Sì, Zona a Protezione Speciale.
Là esiste un piano di gestione, che in sostanza è il piano regolatore di quel sito, che è stato elaborato cercando di coinvolgere tutti i soggetti. A Petrosino c’è stato un primo esempio di programmazione partecipata.
Quindi, in parole povere?
Quindi là chiunque può intervenire seguendo le linee guida del piano di gestione. La mia Amministrazione sin dall’anno scorso ha proposto e poi nominato una commissione di valutazione di incidenza ambientale, il cui presidente mi è stato suggerito dal prof. Raimondo, direttore del Dipartimento botanico di Palermo.
Chi è il presidente della commissione?
È il professor Angelo Troia, che tra l’altro ha grande esperienza e fa parte del WWF. Poi assieme a lui c’è l’architetto Pedone e in ultimo il dottor Paladino che è un agronomo. Quindi una commissione rispettabile.
E cosa ha fatto questa commissione?
Ha vagliato il progetto che la ditta proponente ha presentato.
Che sarebbe la Roof Garden. E che parere ha dato la commissione?
Un primo progetto è stato respinto. Il secondo invece è stato approvato a condizione che la ditta seguisse tutta una serie di prescrizioni. La ditta ha ritenuto opportuno di provvedere con lo spianamento…
Si tratta dello spianamento delle ultime dune di sabbia, presenti nella costa, che si trovavano ai bordi della spiaggia di Torrazza. Un intervento abbastanza brusco…
Esatto, spianamento che non era previsto nel progetto. Allora il nostro Comune ha bloccato quell’intervento. Quindi vorrei dare il merito a me stesso per aver nominato una commissione fatta da persone al di sopra di ogni sospetto. Perché se il comune avesse nominato una commissione fatta da qualche tecnico locale…
Sarebbe nato qualche sospetto…
Ma una commissione come quella che ho nominato è garanzia per tutti.
Quindi qual è la risposta a chi dice che la posizione del Comune non è chiara?
La posizione del comune è quella di consentire all’imprenditore tutto ciò che è possibile fare nel rispetto del piano di gestione e previo parere della commissione.
A Torrazza attualmente i lavori sono bloccati?
I lavori prima erano stati bloccati con il sequestro che aveva fatto il Comune e poi l’autorità giudiziaria ha ritenuto opportuno di dissequestrare. Dopodiché la ditta ha presentato un progetto che però deve rispettare i vincoli di cui parlavo prima per realizzare quel chiosco.
Tendente allo stabilimento balneare…
Vorrei ricordare che la ditta lo realizza nella sua proprietà. Tra l’altro a Torrazza stanno facendo altri due chioschi, e in area demaniale.
E la casa di Vanella invece? È stata costruita proprio sulla spiaggia qualche anno fa, con tanto di erbetta. Rimane là? C’è un contenzioso in corso al Tar...
La mia Amministrazione ha annullato la concessione edilizia e Vanella ha fatto ricorso al Tar. Quindi credo che la posizione dell’amministrazione comunale sia chiarissima.
Intanto il comitato è preoccupato…
A proposito di chi grida l’allerta per Torrazza, io credo che se volessimo realmente preservare quel sito dovrebbero dire che là non bisogna parcheggiare le auto vicino la spiaggia. Come si preserva la foce del Belice, dove la macchina si lascia a due kilometri di distanza. Quindi se vogliono preservare la zona presentino anche una proposta per non parcheggiare più l’auto, per essere coerenti.
Comunque è positivo che ci sia anche a Petrosino questo movimento di persone attente a ciò che succede nel territorio…
Certo. Tra l’altro per quel sito era stata approvata dal consiglio comunale, nel 2004, la realizzazione di una strada e il redattore del piano di incidenza ambientale ha detto che non era possibile.
Quindi l’amministrazione ha bloccato tutto…
Non la stiamo mandando avanti. All’assessorato territorio e ambiente non risulta nulla. Stiamo verificando se nel frattempo il tecnico ha introitato i soldi. Sarebbe davvero clamoroso: il tecnico incassa i soldi e l’opera viene abbandonata per parecchi anni… Una strada che non c’è e che non si può nemmeno fare.