Venerdì scorso si è svolta l'ultima riunione tra il Prefetto di Trapani, i rappresentanti delle Forze dell'ordine, il Sindaco di Marsala Renzo Carini, il Comandante dei Vigili urbani Vincenzo Menfi e la ditta Sicil Costruzioni di Alcamo per definire il piano di lavori necessario ad abbattere le 22 case abusive costruite entro i 150 metri dalla costa e già acquisite al patrimonio comunale. La data e il piano di demolizioni non sono stati comunicati per motivi di ordine pubblico. Sul posto, oltre a Polizia, Carabinieri e Vigili urbani, è stata chiesta la presenza dell'Esercito e del personale sanitario. A partire da domani, con l'esclusione di sabato e domenica, ogni giorno sarà utile per completare la prima tranche di una lista che comprende 509 immobili non soggetti a sanatoria e suddivisi per tipo di abuso. Cioè sono quelle case costruite dopo l’entrata in vigore della legge regionale del 1976 che sanciva l’inedificabilità entro il limite di 150 metri dal mare. La maggior parte delle 22 case da demolire, 18, si trovano nel versante nord della costa marsalese (nelle contrade Birgi, San Teodoro, Spagnola, Ettore Infersa…), le rimanenti 4 nella zona maggiormente violentata negli anni, il litorale sud. Un iter arrivato quasi alla fine, ma che è iniziato ormai parecchi anni fa. Dopo più di un anno di passaggi a vuoto in consiglio comunale delle pratiche di demolizione, a febbraio l’Ufficio abusivismo ha redatto il progetto esecutivo dando il via alla gara d’appalto. Gli abusivi in questi mesi si sono mobilitati parecchio, anche con l’ausilio di numerosi esponenti politici, e hanno sperato nel blocco dell’iter quando era trapelata la notizia che la mancanza di un documento avrebbe fatto saltare tutto. Ma Renzo Carini e Gianfranco D’Orazio hanno spento ogni speranza e possibilità di blocco degli abbattimenti.
C’è da dire che quella che si è tenuta venerdì non è stata l’unica riunione tra le istituzioni, in questi mesi, sull’argomento demolizioni. Il Prefetto già a giugno, dopo la mobilitazione del comitato degli abusivi, aveva dato la linea che è quella del rispetto della legge e dell’iter già in stato avanzato. Quindi molta attenzione e precauzioni quando si arriverà agli abbattimenti. In altre zone d’Italia in cui sono state demolite case abusive gli ormai ex proprietari avevano accolto le ruspe con accese proteste che poi sono degenerate in scontri con le forze dell’ordine intervenute in assetto antisommossa. Si spera, ovviamente, che questo non accada a Marsala.