È stata sintetizzata in laboratorio la molecola Huperzine A, un inibitore enzimatico, utilizzato negli Usa dai malati di Alzheimer e in grado di contrastare gli agenti biologici usati nelle armi chimiche. Il merito è dei ricercatori dell’Università di Yale che, guidati dal chimico Seth Herzon, hanno pubblicato lo studio condotto sulla rivista “Chemical Science”.
La difficoltà dell’esperimento consiste essenzialmente nel fatto che l’Huperzine A, contenuta in un muschio cinese, l’Huperzia, raro e in via di estinzione, è difficile da estrarre.
Fino a oggi il composto è stato estratto dalla pianta dell’Huperzia con processi dispendiosi e lunghi che davano rese solo del 2%. I ricercatori ora sostengono di aver trovato una soluzione meno costosa e più efficace per sintetizzare l’ Huperzine A: si tratta di un ciclo composto da otto fasi, che produce un rendimento del 40%.
Se prima produrre un milligrammo di Huperzine, equivalente a una dose giornaliera, poteva costare anche mille dollari, ora per ottenere lo stesso quantitativo la spesa ammonta a mezzo dollaro. Come spiega Seth Herzon in merito all’ottimizzazione del nuovo procedimento:
«Essere in grado di sintetizzare grandi quantità di Huperzine A in laboratorio è di fondamentale importanza, perché la pianta stessa, che è stata utilizzata nella medicina popolare cinese per secoli, richiede decenni per crescere ed è in via di estinzione a causa del sovrasfruttamento».
Infatti dagli anni ’90 in Cina l’Huperzine A è stato usato per trattare l’Alzheimer ed è tutt’ora venduto negli Stati Uniti come integratore alimentare in grado di aiutare a mantenere la memoria. Lo stesso esercito americano con il quale il gruppo di ricercatori sta collaborando è interessato al progetto: sia per l’economicità del processo con cui si ottiene il composto, sia per le sua capacità terapeutiche di arrestare negli uomini gli effetti degli agenti usati nella guerra chimica.
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