“Purtroppo quando Mayumi mi ha scritto via e-mail- spiega Padre Fiorino, presidente della Fondazione San Vito Onlus della diocesi di Mazara del Vallo- la Vendemmia della Legalità si era già conclusa. L’ho informata però che la nostra fondazione si occupa di tante altre attività sul fronte del sociale”.
Così Mayumi, non di certo abbattuta dal non poter fare l’esperienza di raccogliere le uve nelle terre confiscate alla mafia, è partita lo stesso.
Arrivata martedì scorso dal paese del Sol Levante, se n’è andata da Mazara del Vallo sabato con un bagaglio da volontaria non indifferente.
In questi giorni trascorsi in Sicilia, Mayumi ha infatti lavorato al centro “Voci del Mediterraneo” con i ragazzi immigrati e servito alla mensa del villaggio della solidarietà di Mazara. Ha inoltre visitato il turismo rurale “Al Ciliegio” e le terre di Salemi e Calatafimi confiscate alla mafia. Cinque giorni siciliani intensi insomma.
Ad averla conosciuta anche il vescovo della diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero.
"La storia di Mayumi –ha detto il prelato- da contezza dell’efficacia della comunicazione via internet nel mondo. Una notizia per noi scontata può invece incuriosire le persone con una cultura diversa dalla nostra. Mayumi ha scelto di sacrificare le sue vacanze per dedicarsi a un impegno concreto e sociale".
Pamela Giampino