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11/10/2011 04:15:37

La "sanatoria" passa in Commissione. Gli abusivi scrivono a Carini. E il Pd...

Anche se al primo firmatario del disegno di legge sul “riordino delle coste siciliane”, il deputato Mpa Paolo Ruggirello, il termine “sanatoria” non piace proprio. Si sa: nella terminologia politica alcune parole non possono essere usate. Così una prostituta non è una “prostituta” ma una “escort” o “signorina”. E una sanatoria non è una “sanatoria”, anche se sortisce gli stessi effetti.
E arriva, l’approvazione in Commissione Territorio e Ambiente del disegno di legge presentato dal deputato trapanese, in un momento particolare per la costa marsalese. Da circa un mese, infatti, sono in esecuzione le demolizioni delle prime 22 case abusive costruite entro il limite dei 150 metri dalla battigia.  Gli abusivi, nei mesi scorsi, hanno chiesto fortemente la sospensione delle demolizioni, aspettando appunto l’esito di questa legge. E adesso che, con la legge uscita dalla commissione all’Ars, è arrivato il primo tassello, il comitato “Salviamo le nostre case” si rifà sotto e scrive al sindaco Renzo Carini. Ovviamente chiedono la sospensione delle demolizioni per un paio di mesi per vedere se la legge verrà approvata in aula.
Ma torniamo alla legge perché, checché se ne dica, l’effetto che sfocerebbe dalla sua eventuale approvazione in aula è quello di dare un colpo di spugna a tutti gli abusi edilizi perpetrati per 30 nelle coste siciliane. Il numero degli immobili abusivi si aggira sui 25 mila. Tanti, e tutti in Sicilia, tutti in 114 comuni. A Marsala, ad esempio, sono più di 2200.
Il primo firmatario della legge parla di riordino delle coste, nessun condono tombale. Peccato che carte alla mano sembra essere smentito. Perché la legge assicura la sanatoria a quelle case costruite dopo il 1976 entro i 150 metri dal mare e per le quali i proprietari hanno fatto richiesta di sanatoria, prima del 1994, e pagato le relative oblazioni. E gli altri? Gli altri non vengono sanati… ma nemmeno demoliti. Infatti la legge dice che “in ogni caso la loro demolizione non sia ritenuta utile  al  fine del raggiungimento degli  obiettivi  di tutela di cui all'articolo 15 della legge regionale  12 giugno  1976,  n.  78   (quella che stabilisce il limite di inedificabilità entro 150 metri dalla battigia, ndr) e  di  risanamento  ambientale-urbanistico  e  di  messa in sicurezza  del  territorio perseguiti  dal  piano, anche tenendo  conto  del  loro mantenimento  in funzione delle problematiche  connesse allo smaltimento degli sfabbricidi prodotti”.
Il deputato trapanese primo firmatario del testo subito dopo l’approvazione in commissione del suo disegno legge ha spiegato di cosa si tratta e perché non è un condono: “questa legge serve a recuperare gli immobili come il mio, sul litorale di Marausa, comprato nel 1988 e ridotto ad un rudere perché abusivo e non completabile”. Ruderi che deturperebbero la costa solo perché non sono completati, quindi, in sostanza, completiamoli. Le malelingue stiano buone, non è sanatoria ad personam. Come dicevamo ci sono circa 25 mila case abusive nella costa siciliana, tra cui quella del Presidente della Regione Raffaele Lombardo, oltre che del proponente Ruggirello. Ma quello che ha fatto questo disegno legge oltre, che  far sperare ancora una volta gli abusivi marsalesi, è unire più fronti contro i signori del cemento, almeno in per il momento.
Il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello,  ha parlato di una legge degna del miglior Cetto Laqualunque. Legambiente ha parlato di paladini del cemento. Insomma si è scatenato un bel putiferio. Tant’è che il cofirmatario del disegno legge, il capogruppo degli autonomisti Francesco Musotto, ha ritirato la sua firma perché, dice, “il riordino delle coste non può essere un argomento solo del Mpa e il discorso deve essere affrontato con le altre forze politiche”. E che hanno fatto le altre forze politiche? Il Pdl ha già annunciato che non voterà a favore, stessa cosa il Pd (che tra l’altro era assente in commissione) anche se Ruggirello ci crede poco. Perché quello del “riordino delle coste” è un discorso che in quel di Trapani e provincia è molto acceso. Non solo per le demolizioni in corso a Marsala ma anche per il fatto che il Pd nel trapanese strizza sempre di più l’occhio al terzo polo, e per la sua assenza in commissione al momento del voto che non sembra sia stata proprio una dimenticanza. Tant’è che lo stesso Ruggirello ha avuto segnali favorevoli sull’approvazione della legge dallo stesso Baldo Gucciardi. Insomma sembra che tutto si potrà decidere dalle nostre parti. Dove i notabili del Pd sono pronti a scendere a patti. Dove si continuano a demolire case non abusive ma “spontanee”. Aspettando una sanatoria che non è “sanatoria”.

Francesco Appari