Gli agenti hanno eseguito un provvedimento restrittivo emesso dal gip del tribunale di Marsala, su richiesta della Procura. A denunciare i presunti abusi è stata l’ex moglie dell’indagato, che adesso è agli arresti domiciliari. Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia della madre dopo avere raccolto le confidenze del figlio. La donna aveva infatti notato che il bambino, che vive con lei, non voleva far visita al padre e rimanere solo con lui. Con l’ausilio di una psicologa la mamma è riuscita a farsi raccontare quanto accadeva nell’abitazione dell’ex coniuge, che avrebbe palpeggiato ripetutamente nelle parti intime il figlio. Il minore, sentito in modalità protetta da personale specializzato della polizia, ha confermato quanto aveva riferito alla madre.
La coppia è separata, e la signora aveva notato che il bambino non voleva stare con suo padre nel fine settimana e negli altri periodi dell'anno in cui era previsto che di lui si prendesse cura il genitore. E' stata una psicologa a fare da supporto al bambino affinchè si confidasse circa le "attenzioni" sessuali ricevute dal padre, che lo palpeggiava negli organi genitali.
L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip, Marcello Saladino, su richiesta del sostituto procuratore che si è occupato del caso, Dino Petralia.
Ancora una volta si registra un "successo" da parte della Sala Arcobaleno. Si tratta di una sala d'ascolto per minori realizzata nella Questura di Trapani per accogliere i bambini che hanno subìto abusi e per evitare che subiscano ulteriori traumi durante gli interrogatori. I piccoli vengono seguiti da personale di polizia specializzato nel contrasto di reati sessuali e da uno psicologo per il cosiddetto "sostegno post-traumatico".