Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/10/2011 06:00:37

Dati preoccupanti dal Convegno Sicilia Accessibile

In Europa si stimano circa 40 milioni di persone con disabilità motoria e considerando la popolazione anziana, i disabili temporanei, le famiglie con bambini, e chi ha disturbi alimentari, si raggiungono i 130 milioni di persone.
I numeri crescono sensibilmente se si pensa che i viaggiatori disabili di solito sono accompagnati da familiari, amici e quindi si ha a che fare con gruppi di persone che hanno come esigenza principale che l’accessibilità sia effettiva.
Alla luce di questi dati si stima una domanda potenziale di circa 260 milioni di persone per un indotto di 166 miliardi di euro.
Sulla disponibilità a viaggiare dei soggetti diversamente abili uno studio fatto in Italia distribuisce così sulla percentuale di popolazione la distribuzione per età dei turisti con esigenze speciali e confrontandola con le percentuali dei turisti normo dotati.

Distribuzione percentuale per età dei turisti e del totale dei turisti (1999):
Classe di età - Turisti con esigenze speciali - Totale turisti

Fino a 14 anni 18,7     17,2
           15-24    12,1     18,1
           25-44     22,6    36,7
           45-64     23,8    20,4
Oltre   64 anni   22,8     7,5
Totale               100,0  100,0
Fonte: Italia per tutti, 1999.


Esiste quindi una elevata fascia di popolazione disabile disposta a viaggiare,questa popolazione ha però  bisogno di accoglienza.  
La considerazione che le persona con esigenze speciali in Europa hanno per il mercato
italiano, è molto bassa basti pensare che in Germania solo il 6,4% delle persone con disabilità considera l’Italia una delle mete più ambite.

La Sicilia con la sua carenza di strutture raccoglie una percentuale minima di turismo dei diversamente abili,infatti, in Sicilia solo il 3% del turismo, secondo dati forniti dall’Associazioni alberghiere e delle Guide Turistiche, riguarda soggetti diversamente abili.
Il dato assolutamente insignificante diventa ancora peggiore se si considera che questo 3% è riferito in larga parte a persone non vedenti.
Questo dato è il risultato dell’assenza di strutture turistiche adeguate, mancano pullmann con pedane, le strutture alberghiere in genere hanno una stanza per disabili ogni 40, le spiagge non sono attrezzate per la ricezione di soggetti diversamente abili, mancano percorsi turistici specificatamente studiati.
Tutto questo rende impossibile  strutturare iniziative da parte dei tour operator per organizzare flussi turistici con gruppi di turisti diversamente abili organizzati.
Per quanto riguarda il settore degli investimenti l’ammontare degli investimenti penalizza ulteriormente il settore del turismo dei diversamente abili, infatti, tutti gli investimenti fatti sono rivolti alla creazione di nuove strutture turistiche senza che vi siano somme stanziate per la riqualificazione di quelle esistenti.
A Tal proposito occorre ricordare che nessuna delle aree a maggiore interesse turistiche è attualmente accessibile.
L’unico progetto di accessibilità fatto in Sicilia riguarda la Villa del Casale di Piazza Armerina (20 milioni di euro stanziati) è ancora oggi in fieri e vedrà la luce solo una parte parziale del progetto originario e parte di quello realizzato risulta già inadeguato.
In Sicilia la mancanza di sensibilità raggiunge anche livelli impensabili infatti esistono realtà (ad es museo di  Centuripe, Museo di Aidone ) che non sono accessibili per cifre irrisorie (10.000 euro) che bloccano ad es l’utilizzo degli ascensori.
In relazione all’accessibilità dei beni architettonici e naturalistici un tema sottolineato dalle guide è che l’adeguamento delle strutture ai soggetti diversamente rende le stesse più fruibili anche ai soggetti normo dotati e a tutte quelle fasce di età (terza età ed infanzia), che pur non essendo che pur non essendo classificati tra i diversamente abili, hanno comunque necessità di un supporto .
L’analisi della situazione fatta al Convegno ha inoltre evidenziato come nell’ambito del rapporto pubblico privato che prevede la cessione di beni architettonici ai privati non esiste alcuna specifica richiesta di adeguamento dei beni architettonici ai diversamente abili.
Passando al settore dell’informazione il settore pubblico è quasi del tutto assente infatti le strutture pubbliche , Assessorati, Comuni, Province ecc. non hanno nessun sito internet specificatamente dedicato al turismo accessibile( unica eccezione Trapani e parzialmente Palermo)
In questo quadro desolante vi sono esperienze isolate di soggetti pubblici e privati che dimostrano come sia possibile adeguare le strutture combinando  l’interesse economico con quello sociale.
Le esperienze fatte sono molteplici e coprono ambiti diversi beni naturalistici (Parco dell’Etna e Plemmirio) beni architettonici (Castello di Adrano) attività turistiche (Kiki village) attività sportive (Sciacca full immersion, L.I.F.E Acireale) , informazioni turistiche (Guida  Palermo Accessibile, sito sul turismo accessibile in Sicilia  www.fondazioneamato.it, il sito Trapani accessibile, Stamperia Brile).
 In questo quadro si inserisce l’intervento dell’ANCI Sicilia che prendendo atto della situazione vuole correggere questo indirizzo attivando tutte le iniziative, a partire dal protocollo d’intesa con la Fondazione Amato, possibili per sensibilizzare i Comuni rispetto alla tematica dell’accessibilità turistica per i diversamente abili.