Il capitano, raggiunto telefonicamente dall'Ansa subito il rilascio avvenuto a Tripoli, ribadisce che lui e i suoi dieci uomini di equipaggio ''stanno tutti bene'' e che adesso stanno facendo rotta verso Nord per riprendere la battuta di pesca in cui erano impegnati prima del sequestro.
''Quando ci hanno fermato - racconta - ho spiegato ai militari libici che eravamo a 35 miglia dalla costa, in acque internazionali. Ma loro mi hanno detto che anche il governo transitorio continua ancora ad applicare le vecchie leggi del regime di Gheddafi che ha esteso il limite delle acque territoriali a 72 miglia''.
In attesa che la vicenda venga risolta a livello diplomatico, Cancemi ha firmato un documento con il quale si impegna a non effettuare battute di pesca nella zona che le autorita' libiche continuano a ritenere di propria esclusiva pertinenza. Il comandante del ''Twenty Two'' sottolinea tuttavia che il trattamento riservato a lui e al suo equipaggio ''è stato quello di un paese civile e democratico'' e ringrazia la Farnesina ''per l'intervento che ha consentito di sbloccare in tempi brevi la situazione''.