Eletti il nuovo direttore regionale, Gianfranco Zanna, i 62 componenti del direttivo e i 38 delegati che parteciperanno al congresso nazionale di Legambiente, che si svolgerà dal 2 al 4 dicembre a Bari. Fontana ha aperto il suo intervento sul rischio idrogeologico: "Bisogna smettere di pensare che si tratti di una questione ingegneristica, o affrontarlo come una questione di protezione civile. È essenzialmente una questione culturale, che va aggredita seriamente e che può essere risolta solo cambiando il modo di usare il territorio e, ancor prima, di pianificarne le trasformazioni".
A proposito della politica regionale, "pur avendo apprezzato alcuni segnali di discontinuità rispetto al passato, in termini di proposta - aggiunge - dobbiamo prendere atto di una profonda incoerenza sul piano delle scelte concrete. Sono ormai passati quasi tre anni e siamo sostanzialmente fermi al palo: il nuovo e alternativo piano rifiuti ancora non è stato approvato, nè tanto meno è stata restituita ai Comuni o ai loro consorzi la responsabilità della gestione dei rifiuti. Tutto è fermo - osserva - per la scelta del presidente Lombardo di concordare con il governo nazionale una dichiarazione d'emergenza del tutto immotivata, ma che ha posto sotto ricatto la Regione".
"La svolta di Confindustria - conclude - per combattere il cancro che corrode la Sicilia è fondamentale, ma non sufficiente, sottrarsi al pagamento del pizzo. È indispensabile modificare l'approccio al tema dello sviluppo che non può essere misurato solo in termini quantitativi, ma deve recuperare anche una dimensione etica".
Al congresso hanno partecipato, fra gli altri, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale Legambiente; Rossella Muroni, direttrice nazionale Legambiente; Pier Francesco Rizza, presidente regionale Wwf; Ivan Lo Bello, presidente Confindustria Sicilia; il senatore Francesco Ferrante; Fabio Granata, vicepresidente Commissione parlamentare Antimafia.