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06/12/2011 05:31:49

Caltagirone e Minaudo: "Siamo innocenti"

nella serata di mercoledì avrebbero costretto un loro conoscente, ex fidanzato di una loro familiare, a salire con loro a bordo. Lo avrebbero incaprettato e stavano per dargli fuoco con la nafta. I due sono stati già ascoltati dal giudice per le indagini preliminari, Massimo Corleo, e hanno respinto tutte le accuse.

L'uomo, del quale non sono state fornite le generalità, si è salvato sia perchè la nafta è a lentissima combustione, sia perchè le sue urla hanno insospettito un abitante della zona di Marausa, la frazione balneare (di inverno semideserta) dove sta avvenendo questa specie di esecuzione, che per lo spavento ha esploso un colpo di fucile (legalmente posseduto) in aria, facendo fuggire i due. L'uomo poi ha chiamato la polizia, e da lì sono partite le indagini che hanno portato ai due arresti di venerdì da parte degil agenti della Squadra mobile coordinati da Giovanni Leuci.

L'episodio arriva al culimne di una serie di liti. Già qualche giorno prima alla vittima era stata bruciata l'auto.

Ma i due arrestati negano ogni addebito e hanno degli alibi. Caltagirone, assistito dall'avvocato Agatino Scaringi, sostiene di aver passato la giornata di mercoledì in un luogo lontano da quello dell'aggressione. In queste ore la polizia sta ascoltando le persone che Scaringi ha indicato come in grado di confermare quanto da lui detto.

Anche Minaudo, assistito dall'avvocato Giulio Vulpitta, ha detto che al momento del tentato omicidio si trovava altrove. E anche qua si sta verificando la bontà del su alibi sulla base di quanto da lui indicato.

I due restano comunque in carcere. L'accusa è quella - in concorso - di sequestro di persona e tentato omicidio. Gli avvocati Scaringi e Vulpitta hanno invece chiesto la scarcerazione.