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09/12/2011 05:34:00

Traffico illecito di rifiuti, arrestato anche l'imprenditore di Santa Ninfa Domenico Pellicane

L'inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Taranto, ed è stata diretta dalla Dia di Lecce. Ha portato a 54 arresti (gli indagati sono 60). Oltre a D'Angelo è finito in manette anche Domenico Pellicane, imprenditore di 62 anni di Santa Ninfa.

Domenico Pellicane è titolare della "Sa.Ni.Co.", Santa Ninfa Costruzioni, e rappresentante legale dell'oleificio "Peruzza" di Castelvetrano.

Per Vincenzo D’Angelo e Domenico Pellicane il maggiore della Guardia di Finanza di Taranto Giuseppe Dell’Anna ha evidenziato che «erano
raccoglitori di ciabattato, di tranci di gomma che spedivano a intermediari della organizzazione che a loro volta indirizzavano la merce a impianti di recupero che tali si è accertato non erano. Questo tipo di attività risulta dalle intercettazioni telefoniche e telematiche». L’ufficiale delle Fiamme Gialle ha anche aggiunto che «La Sicilia è risultata fra le maggiori fornitrici dell’illecito materiale».
Nei confronti degli arrestati (tra rappresentanti di società operanti nel settore del recupero e riciclaggio di rifiuti speciali, spedizionieri doganali e agenti di compagnie di navigazione) sono stati ipotizzati i reati di associazione a delinquere transnazionale finalizzata all’illecito traffico di rifiuti e falsità ideologica in atto pubblico. Durante il blitz sono stati sequestrati beni a 21 aziende per oltre 6 milioni di euro. L’indagine, avviata nel 2009, ha coinvolto 13 regioni e ha messo in luce che piccoli imprenditori collaboravano con l’organizzazione che trafficava in modo illecito ingenti quantitativi di rifiuti speciali, soprattutto materie plastiche, gomma e pneumatici fuori uso, tra l’Italia e l’estremo Oriente.
Rifiuti speciali venivano raccolti da depositi di tutta Italia e dopo essere caricati su container venivano imbarcati verso la Cina. E’ stato stimato che i rifiuti interessati sono stati circa 34 milioni kg divisi tra 1.507 container. Tra gli arrestati ci sono 4 cinesi, 2 dei quali erano i referenti in Italia. I container venivano spediti da diversi porti italiani tra cui quelli di Palermo e Catania.

Gli arrestati sono: Teodoro Bonfrate, 40enne nato a Taranto e residente a Crispiano, Vincenzo Santamato 45enne, nato e residente a Taranto, nei guai anche una donna: la 37enne Gabriella Mastillone, finita agli arresti domiciliari dopo l'udienza di convalida di ieri mattina davanti al giudice. In Puglia sono finiti nei guai anche: Arcangelo ed Emanuele Amendolagine, rispettivamente di 54 e 34 anni entrambi di Bari. Del capoluogo pugliese sono anche: Andrea Mongelli, Francesco Schifo, Antonello Tampoia , Nicola Schiavone e Annamaria Schino. Uno solo fra gli arrestati è di Foggia si tratta di Marco Schiavone, la terza donna pugliese fra gli arrestati è di Maglie e si chiama Debora Pedone. In Abruzzo in manette è finito Carlo Di Clemente (Chieti), in Basilicata le porte del carcere si sono spalancate per: Salvatore Discianni (Potenza), Antonio Grassano (Matera) e Carmine Selvaggi (Potenza), in Toscana la stessa sorte è toccata a Zhang Xiao Wu, alias “Enzo il cinese” e Marco Romboli, entrambi di Pisa, in Calabria i finanzieri hanno stretto le manette ai polsi di :Domenico Azzarito (Catanzaro) mentre in Sicilia nei guai sono finiti: Paolo Alescio (Siracusa), Franesco Cammarata, Mariano Di Falco e Paolo Francesco Milazzo questi ultimi tutti di Palermo, Vincenzo D’Angelo e Domenico Pellicane entrambi di Trapani, Diego Leone (Agrigento). In Lombardia nei guai sono finiti Franco e Marco Andreis, rispettivamente di 52 e 27 anni entrambi di Brescia, Marco Domenico Balestrini (Milano), Elissa Mostafà Mohamed Elerian alias Stefano (Milano), Massimo Giorgi (La Spezia), Simone Mariani (Milano),Cosimo Savino (Lodi). In Piemonte le manette si sono strette ai polsi di: Diego Bertot e G. C. entrambi di Torino, Luca De Biase (Cuneo), in Campania in manette sono finiti: Aniello De Marinis (Salerno), Ferdinando Landi e Roberto Quaranta entrambi di Napoli. Infine nel Lazio le porte ddel carcere si sono spalancate per Luigi Del Prete Latina, Marco Mari (Roma), Achille Mattucci (Roma), Antonio Pignatelli Frosinone, Liang Tang (Frosinone).

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Annullamento ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei rappresentanti della Recuperi Pugliesi.


In relazione all’indagine avviata dalla Procura di Lecce su un presunto traffico illecito di rifiuti, la società Recuperi Pugliesi rende noto che con provvedimento del 30 dicembre 2011, il Tribunale della Libertà di Lecce ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Annamaria e Francesco Schino, riconoscendo che non sussistevano nei loro confronti indizi di colpevolezza.
Avverso tale decisione la Procura procedente non ha ritenuto di proporre impugnazione.
L’accertamento dell’ingiustizia della detenzione subita dai nostri rappresentanti, rafforza la nostra fiducia nella Magistratura e nelle Istituzioni, e teniamo a precisare che siamo stati sereni in ogni momento perché certi di avere costantemente operato nel rispetto delle leggi, delle autorizzazioni rilasciateci e di tutte le procedure prescritteci dagli enti di certificazione che hanno sempre attestato la correttezza del nostro operato.
Chiusa questa parentesi giudiziaria con l’inevitabile strepito mediatico che ne è conseguito (purtroppo molto eclatante per l’arresto, meno per la scarcerazione), la Società, forte della propria esperienza, riscuotendo sempre di più la fiducia della clientela locale e nazionale, continua ad operare nel comparto del recupero e del riciclo dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi, che la vede, da oltre quarant’anni, tra i maggiori leader di settore.