Perché mentre sono in corso le prime demolizioni delle case abusive costruite entro il limite dei 150 metri dalla battigia, spuntano le foto di quella costa negli anni violentata dal cemento selvaggio. Aerofotogrammetrie per l’esattezza. Quelle del 1978 e quella del 2011. E si scopre ciò che tutti sapevano. Ossia che parecchie di quelle case “sane”, perché dichiarate negli atti precedenti alla legge regionale del 1976 (quella che stabilisce l’inedificabilità assoluta nella fascia dei 150 metri), in realtà sono state costruite dopo. Quindi è chiaro che qualcuno abbia dichiarato il falso. Le foto le ha pubblicate “Osservatorio Sicilia”, il direttore Michele Santoro è stato convocato dal Procuratore della Repubblica di Marsala Alberto Di Pisa. E proprio Di Pisa dopo aver visto le foto ha inviato una nota ufficiale al Comune di Marsala invitandolo ad esaminare tutte le pratiche di sanatoria rilasciate negli anni. Una per una. Se dalle aerofotogrammetrie le case risultano inesistenti al 1° gennaio 1977, a differenza di quanto è stato dichiarato sulla carta, si potrà procedere in via amministrativa annullando le sanatorie. E poi? Poi potrà seguire tutto l’iter che oggi sta portando alla demolizione delle prime 22 case abusive: acquisizione al patrimonio comunale, bando, e ruspe.
La Marsala che ha costruito negli anni sulla costa trema. Lo scempio è sotto gli occhi di tutti. Tremano i proprietari ma anche chi ha rilasciato le documentazioni false. Si va sul penale, in sostanza. Non più per i proprietari (reato eventualmente prescritto ma ruspe comunque possibili).
Tremano tutti. Perché se per ottenere la sanatoria il proprietario doveva in qualche modo autocertificare l’esistenza dell’immobile prima del 1977, chi avrebbe dovuto controllare al comune, evidentemente non l’ha fatto, e qui potrebbe scattare l’accusa di falso in atti d’ufficio. Eppure era facile controllare, bastava chiedere, man mano che arrivavano le richieste di sanatoria, le aerofotogrammetrie alla Regione. Ma per alcuni magari non era necessario. Per alcuni non poteva essere necessario, perché in tutta la vicenda delle demolizioni, anche se a mezza bocca, sono state chiamate in causa presunte tangenti pagate ai funzionari comunali per chiudere un occhio. Chi ha falsificato le carte, però, questa volta difficilmente potrà farla franca. Se il coperchio salta, deve saltare per tutti. Politici, notabili, uomini dello stato.
C’è da dire che la Procura si sta dimostrando molto attenta sulla questione case abusive. Perché la nota inviata al comune arriva dopo il fascicolo aperto sulla questione dello stop alle demolizioni nei fatti disposto dalla lettera del funzionario regionale Natale Zuccarello.
Francesco Appari