Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/12/2011 13:46:10

Idrocarburi controllati nel Mediterraneo con il progetto Calypso

Nell'area portuale di Pozzallo, in provincia di Ragusa, sarà installata un'antenna Hf-Radar a radiofrequenze, che "dialogherà" con altri due dispositivi analoghi collocati a Malta, nell'Isola di Gozo e nell'Isola dei Cavalieri: i dati ottenuti serviranno a monitorare le correnti marine superficiali nel Canale di Sicilia, raccogliendo informazioni utili ad ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi. Nel Canale di Sicilia infatti, la minaccia delle trivelle e delle estrazioni di petrolio costituisce un problema grave e attuale.

Il programma "Calypso" è finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, Cooperazione Territoriale Europea 2007-2013, PO Italia-Malta 2007-2013. Il Protocollo d'intesa è stato siglato nei giorni scorsi a Palermo tra la Protezione Civile regionale e il Sicilian Focal Point del progetto, realizzato da un team di esponenti della comunità scientifica e di enti territoriali provenienti dalla zona transfrontaliera Italo-Maltese.

L'University of Malta - in collaborazione con i partner maltesi (Transport Authority, Civil Protection Department e Armed Forces of Malta) e quelli siciliani (Arpa Sicilia, Cnr-Istituto per l'Ambiente marino costiero di Capo Granitola, Università di Palermo-Polo di Trapani e Università di Catania) - elaboreranno i dati prodotti da Calypso e li condivideranno con il Dipartimento regionale della Protezione Civile, per metterlo nelle condizioni di intervenire tempestivamente nel caso in cui si verifichino situazioni emergenziali che possono mettere a rischio l'ambiente marino-costiero e la salute pubblica.