In data 19 09 11, viene demolita a cura del Comune di Marsala, la prima costruzione del primo lotto di 22 di un totale di ben 509 costruzioni, in forza dell’art 27,31 e 35 del d.p.r. 06 06 2001 n° 380( ex art. 4, 7 e 14 della legge 47 dell’85). Successivamente e nell’arco di 60 gg vengono demolite altre 4 costruzioni fino al 14 c.m. che viene demolita la 6° abitazione.
Ma stranamente o volutamente il problema dell’abusivismo costiero non viene affrontato nella sua totalità quantomeno nella città di Marsala.
Chi ha costruito dopo il ’76 nella fascia costiera dei 150 mt dalla battigia (nel litorale marsalese ci sono migliaia di case) non avrebbe mai potuto ottenere la sanatoria.
Non c’era cosa più semplice che dichiarare con un atto notorio falso che la costruzione era stata realizzata prima del ’76 (modus operandi noto a molti tecnici marsalesi e a funzionari delle Istituzioni pubbliche)
Così oggi ci ritroviamo a leggere nell’elenco delle demolizioni di case che si trovano a quasi 150 mt dal mare e i cui proprietari hanno prestato l’energia elettrica e l’acqua per poter costruire ai proprietari di case che stanno davanti verso il mare , che evidentemente hanno una data di costruzione più recente, e che stranamente sono state già sanate.
Ma bastava verificare se quantomeno la casa nel 78 esisteva (purtroppo l’unica aereofotogrammetria del 78 è più vicina alla data del 76), e vedere se nella domanda di sanatoria si era in presenza di dichiarazioni mendaci.
Evidentemente sarebbero sfuggite a questo controllo quelle case costruite tra il 1° gennaio del 77 e la data in cui nel 78 veniva effettuata l’aerofotogrammetria.
In tutta questa situazione si trova penalizzato chi ha dichiarato di avere costruito senza la concessione edilizia ed invece chi ha fatto lo stesso reato ed in più ha dichiarato il falso adesso non ha nessun problema
Ma in Italia la legge eè uguale per tutti o non è uguale per tutti????
Alla luce di tutto questo, chi non può essere d’accordo che la cosa giusta da fare sarebbe quella di fare prima un censimento di tutte le case nella fascia costiera dei 150 mt , poi ,decidere la linea da intraprendere se demolire 2600 case oppure trovare una soluzione per la tutela e la valorizzazione di questo enorme patrimonio immobiliare.
La risposta sta nel fatto che le Istituzioni e la politica che avrebbero dovuto vigilare programmare reprimere nell’ultimo trentennio non hanno fatto il loro dovere, ne hanno fatto merce di scambio nelle varie campagne elettorali ed ora si ergono a paladini della legalità demolendo le case di povera gente ed ignorando le ville che si trovano a pochi metri dal mare su cui alcuni funzionari compiacenti hanno dato negli anni il loro consenso.
Oggi che le varie Istituzioni e la politica non possono nascondere la vera entità del fenomeno , perché sono sotto gli occhi di tutti e tutti sanno, si permettono di dire che non c’è stata mai la possibilità da parte degli uffici di poter avere le aerofotogrammetrie perché mancavano i soldi necessari per acquistarle, ma trovano i soldi per demolire alcune case senza nessun criterio di come siano state scelte.
E in quel tempo andava bene a tutti (ingegneri, architetti, tecnici, aziende che costruivano e commercianti che operavano nel campo edile) perché si lavorava sopratutto con le costruzioni abusive in quanto è mancato sempre un piano regolatore per la programmazione edilizia della città. Oggi le associazioni degli industriali, gli Ordini dei vari tecnici e quanti hanno lucrato sulle costruzioni abusive si dichiarano favorevoli alla loro demolizioni.
ORIZZONTI FUTURI