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12/01/2012 05:34:25

"Delimitiamo la spiaggia di Torrazza". Il comitato fa istanza alla Capitaneria


Il comitato da quando si è costituito, l’estate scorsa, ha portato avanti significativa campagna in difesa della zona protetta. Torrazza, infatti, fa parte delle cosiddette aree umide, di grande importanza ecologica, denominati "Margi Nespolilla", facenti parte integrante della Rete Natura 2000 "Capo Feto e Margi Spanò" e recentemente inserite nella "Convenzione Ramsar".  
Questo angolo di paradiso naturale, ritenuto da una selezione su scala mondiale  di fondamentale importanza ambientale, rischia di vedere concretizzarsi una serie di interventi che potrebbero minare l'equilibrio della flora e della fauna autoctone. La zona di Torrazza è già stata oggetto di altri e precedenti abusi, anche se è stata la presentazione del progetto da parte della società proprietaria di una vasta area, Roof Garden, ad alzare l'allarme. Al suo interno si prevede la realizzazione di uno stabilimento balneare che si estende sulla spiaggia con numerosi ombrelloni sistemati a schiera all'interno dell’area sabbiosa, più un progetto per un campo da golf con residence che incombe sull'area dei Margi alle spalle della spiaggia.
In difesa della zona il Comitato ha raccolto 2.400 firme che sono state consegnate al sindaco di Petrosino l’estate scorsa al termine in un incontro pubblico molto partecipato.
“Consegnando le firme al sindaco – ha commentato il Comitato a termine della manifestazione - abbiamo annunciato di riperimetrare la spiaggia visto che l’ultima misurazione risale agli anni '40. C'è un’erosione che riguarda principalmente il primo tratto della spiaggia. Noi abbiamo fatto studi sulla spiaggia non solo sotto un punto di vista geomorfologico ma anche giuridico. La delimitazione va fatta fin dove ci sono le caratteristiche tecniche di spiaggia e noi le abbiamo individuate, presentate alla manifestazione, e sono molto più distanti di quanto si pensi”. Infatti allegata alla richiesta c’è tutta la relazione tecnica nonché il parere giurato dell’agronomo Antonella Ingianni.

“Considerato che – scrive il comitato presieduto da Gianvito Piccione alla Capitaneria - attualmente la porzione di spiaggia demaniale, quindi pubblica, compresa tra la battigia e la proprietà di soggetti privati, ha un’ampiezza di
pochissimi metri. E’ verosimile che soggetti privati possano imporre forti limitazione alla fruizione, al godimento ed all’accesso della spiaggia di Torrazza, determinando, di fatto, una inaccettabile ed illegittima compromissione del diritto dei turisti e dei bagnanti, residenti e non, di fruire di un bene comune di rilevante interesse pubblico”.
“L’area demaniale in cui ricade la spiaggia di Torrazza – continua la nota - non risulta essere stata mai aggiornata o delimitata in base alle regole stabilite dal Codice della Navigazione e secondo i principi affermati dall’evoluzione giurisprudenziale del diritto demaniale, con riferimento agli intervenuti mutamenti geo-morfologici che hanno interessato la zona di Torrazza ed in considerazione del fatto che da tempo immemorabile la spiaggia di Torrazza è stata destinata all’uso pubblico della balneazione”.
Qual è il significato di tutto ciò. Che con la perimetrazione dell’area demaniale la spiaggia di Torrazza può, anche a livello legale, essere considerata spiaggia e pertanto tutto ciò che ricade all’interno di quell’area diventa pubblico. Comprese le case costruite proprio sulla spiaggia.