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07/02/2012 05:11:33

Bocciatura degli Ato. Fazio esulta, Tranchida si arrabbia. E Alestra corregge i giudici

I numeri non gratificano nemmeno l’Ato Tp1 Terra dei fenici, che gestisce la raccolta rifiuti in metà dei comuni nella provincia di Trapani. I debiti infatti ammontano a 7 milioni di euro nell’esercizio 2009, ossia quando la raccolta rifiuti è stata affidata alla Aimeri Ambiente. Prima del 2009 i debiti erano di circa 700 mila euro nel 2008 e 350 mila euro nel 2007. I giudici contabili hanno inoltre segnalato come negli ultimi anni i risultati della raccolta differenziata siano stati molto modesti a differenza della aspettative.
La relazione della Corte dei conti, come era presumibile, ha dato vita a commenti, polemiche e smentite tra gli amministratori della provincia di Trapani. Chi gongola con il soddisfatto “ve lo avevo detto” è il sindaco di Trapani, Mimmo Fazio, che ha scelto di non far aderire il suo comune al sistema degli Ato. “La relazione della Corte dei Conti sugli ATO Rifiuti – ha commentato Fazio - conferma quello che ho sempre sostenuto, sin dal 2002, quando contro tutti ho evidenziato come il sistema degli ATO rifiuti si sarebbe configurato come l’ennesimo carrozzone, che non avrebbe prodotto alcun vantaggio per l’ambiente e per la collettività”. Fazio poi ha dichiarato che avrebbe inviato la relazione della Corte dei Conti a “quanti fino ad oggi hanno affermato che Trapani, non avendo sottoscritto il contratto di servizio con l’ATO, era penalizzata rispetto agli altri Comuni ed a quanti fino ad oggi hanno sostenuto che la raccolta differenziata dell’ATO aveva raggiunto livelli ragguardevoli”.
Ma il sindaco di Trapani non è il solo a contestare l’Ato. Ad Erice, che aderisce all’Ato Tp 1, il sindaco Giacomo Tranchida ha promosso un atto stragiudiziario nei confronti della società amministrata da Salvatore Alestra. E lo comunica con una nota di fuoco sotto lo slogan “Non pago il pizzo, né lo pagheranno gli ericini”. Il “pizzo” ammonta a 1.037.079,51 euro che il comune di Erice dovrebbe sborsare a copertura del debito calcolato dall’Ato in maniera errata, secondo Tranchida, anche perché non sarebbero state detratte le somme derivanti dalla vendita degli automezzi comunali. Tranchida contesta anche i disservizi sulla raccolta dei rifiuti, soprattutto quelli ingombranti, da parte dell’Aimeri e la esigua penale pattuita a carico dell’Aimeri. “Credo che l’ing Alestra, che farebbe bene intanto a non perdere ancora tempo nel chiarire ai rappresentanti dei Comuni Soci i suoi rapporti, anche professionali, con il mafioso Mazara (..vedasi recente iniziativa giudiziaria) – ha anche dichiarato il sindaco Tranchida –, atteso che non intendo farmi rappresentare e con me la Città di Erice, da Amministratori Delegati e/o Liquidatori “adombrati”… di certo e dall’avvento operativo della ditta Aimeri, sia diventato un pò “strabico”. Al riguardo, invece di tutelare e correttamente gli interessi dei Comuni Soci, che lo hanno designato, ed Erice fra questi, appare più incline a tutelarne di altri e, la cosa, mi convince poco...”. La contestazione è piaciuta molto all’anti-Ato della prima ora Fazio.
Dal canto suo Alestra è tranquillo, “la Corte punta il dito contro l’esposizione debitoria. Posso confermare che non paghiamo un solo euro d’interesse alle banche. Un altro dato da bocciatura è stato quello del personale. Qui da noi ci sono due assunti. Per non parlare delle percentuali di raccolta differenziata. Sia nel 2010 che nel 2011 è stato superato il 40%.
Alestra poi dice che i giudici contabili hanno fatto qualche errore nella relazione: “la menzione speciale non è del 2007, ma del 2009. Il servizio è stato avviato nel 2009, prima era svolto dai Comuni. La Corte sottolinea che in quell’anno sono cresciuti i costi di produzione. Non c’è un aumento ma l’avvio dell’attività dell’Aimeri. Prima, affidata alle amministrazioni comunali, la raccolta non produceva riflessi economici sul bilancio della società.”