Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/04/2012 06:00:49

Altri 13.000 euro per sostituire le palme del lungomare di Marsala

Una cifra sostanziosa che diventa più pesante se si apprende che le piante che andranno a sostituire le vecchie Canariensis sono anch’esse attaccabili dal punteruolo. Per quanto si tratti di Washingtonie “robuste”. Lo avevamo denunciato già qualche mese fa, quando sulla via Lungomare Mediterraneo di Petrosino avevamo fotografato un esemplare di quest’ultima specie di palma morto da mesi a causa del punteruolo.

Allora, c’eravamo anche informati con un vivaista, che ci aveva confermato che le Washingtonie, filifere o robuste qual si voglia, sono ugualmente attaccabili dal punteruolo rosso. E, ancora, basta fare una piccola ricerca su Internet per imbattersi in diversi casi di Washingtonie infettate dal coleottero.

E c’è di più. Questo terribile insetto usa le Washingtonie come sito di transito riproduttivo, per assicurare la continuità della specie, per poi insediarsi su siti più idonei, oppure per continuare a riprodursi anche se in forma meno numerosa di quanto accade all’interno delle vulnerabilissime Canariensis.

Sostituire le vecchie Canariensis con le Washingtonie robuste rappresenta dunque un rischio più che un investimento azzeccato. Il rischio che vengano affrontati costi d’impianto, per di più elevati, e di mantenimento delle piante assolutamente inutili. Perchè l'emergenza punteruolo rosso non è ancora passata.

Ma all'amministrazione ciò non interessa. Ed è prevista per oggi l'assegnazione dei lavori alla ditta vincitrice della gara d'appalto.

Assolto il nostro compito, a questo punto non possiamo far altro che incrociare le dita e sperare che questo fastidioso parassita risparmi le nuove palme del lungomare.

 

Pamela Giampino