La prima è candidata a Sindaco a Marsala, il secondo è invece coordinatore provinciale del Pdl, partito che sostiene la candidatura a Sindaco di Salvatore Ombra. Intervenendo al Volatore di Rmc 101, Antonio D'Alì ha commentato le recenti polemiche sulla gestione di Birgi, polemiche che ormai sono entrate nel dibattito elettorale. Al consiglio provinciale l'Udc ha voluto ed ottenuto una sorta di commissione di inchiesta che deve fare luce sull'amministrazione dell'Airgest nel periodo in cui era presidente Salvatore Ombra. "Sono d'accordo con l'iniziativa - ha detto D'Alì - ma non bisogna concentrarsi solo sulla gestione di Ombra, cominciata quando io ero Presidente della Provincia, ma anche quando, prima di me, era Presidente della Provincia Giulia Adamo". Si potrebbero scoprire, secondo D'Alì, tante cose. Cosa? Il senatore è molto chiaro: "Quando Adamo era Presidente della Provincia firmò un patto di sindacato con una società di suo genero, Franza". Cosa c'entrano i Franza in questa storia? "Adamo fece entrare tra i soci dell'Airgest anche una società di suo genero - spiega D'Alì - e con un patto di sindacato misero in minoranza la Camera di Commercio e gli altri soci". D'Alì ricorda anche l'attività del Presidente Galia, "che recuperò una situazione fallimentare. Eravamo sul punto di mettere in liquidazione l'Airgest. E con grande coraggio abbiamo deciso di mantenerla in vita, nel 2006, per fare gli interessi del territorio. Nessuno ci credeva, i fatti ci hanno dato ragione". Galia era stato già nominato nel CdA dell'Airgest da Adamo ma - come ha scritto anche in una lettera pubblica da www.marsala.it, se ne era uscito perchè vedeva compromessa la situazione dell'ente, salvo poi rientrare come Presidente su richiesta di Antonio D'Alì.
"E' vero che ho chiesto a mio genero di comprare le quote dell'aeroporto di Trapani - precisa Adamo - perchè l'aeroporto di Palermo aveva tentato la scalata a quello di Trapani, e noi rischiavamo di perdere il controllo dell'aeroporto. Dopo l'attivazione degli oneri di servizio pubblico, l'aeroporto di Trapani decollò alla grande e ciò aveva creato delle invidie da parte di Palermo. Ecco che allora chiesi questo sacrificio ad un membro della mia famiglia. Dopodichè sono andato dal Presidente del Tribunale di Trapani e ho chiesto di commissariare l'aeroporto. Franza ha comprato le azioni per evitare che fossero comprate da Palermo, e poi le ha rivendute sul mercato. L'aeroporto di Trapani fu salvato da Franza e dal Presidente del Tribunale, che evitarono manovre che, a mio avviso, in questo momento si stanno ripetendo".