Si è cominciato con l'attentato all'ufficio urbanistica, di Domenica, in pieno giorno (e si è detto che le ragioni andavano ricercate in qualche pratica "scottante" all'interno dell'ufficio), si è continuato con una panetteria in Via Trapani ("ma quale racket, solo invidia..." ci disse la titolare), poi con un'altra panetteria in Via Finocchiaro Aprile (il che fa pensare che all'interno del "movimento" dei panettieri marsalesi qualcusa non va), poi con una casa a Torre Scibiliana, al confine tra Marsala e Petrosino, ed un magazzino in pieno centro, ed infine, nell'ultimo fine settimana con l'attentato simbolo dell'avvertimento a scopo di estorsione: l'incendio doloso nei confronti dell'escavatore di una ditta in Contrada Conca, nella periferia di Marsala. L'avvertimento è di tipico stampo mafioso, come tipica è anche la dichiarazione del titolare della ditta: "Mai ricevuto alcun avvertimento o minaccia", dichiara Giovanni G., 42 anni, titolare dell'impresa edile. Anche se non sono state trovate tracce di liquido infiammabile, l'ipotesi della matrice dolosa è nelle cose. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Il tutto è avvenuto di notte. Erano passati circa venti minuti dalla mezzanotte tra giovedì e venerdì quando gil abitanti delle case vicino al cantiere edile (tra l'altro in una stradina non visibile dalla strada, e difficile da raggiungere se non si sa esattamente cosa si cerca...) hanno sentito il fumo e visto l'escavatore che bruciava, ed hanno chiamato i vigili del fuoco del distaccamento di Corso Calatafimi. Ci sono volute due ore buone per spegnere l'incendio ed evitare che si propagasse. I danni, secondo la stima dei proprietari del mezzo e del cantiere, ammontano a circa 20.000 euro.