Per questo motivo, dopo appiattamenti durati diversi giorni nascosti tra la vegetazione, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Marsala hanno proceduto al suo arresto per produzione e coltivazione di sostanze stupefacenti.
Il malvivente, da qualche tempo, era finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti: già lo scorso mese di maggio, infatti, era stato denunciato sempre dai Carabinieri del N.O.R. di Marsala per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente poiché, all’esito di una perquisizione domiciliare, fu trovato in possesso di circa 23 grammi di marijuana contenuti in un sacchetto di plastica nonchè di un cartoncino riconducibile ad una confezione di semi di Cannabis Indica.
Questi indizi hanno spinto i militari a continuare a monitorare il soggetto, sicuri che prima o poi potesse commettere un passo falso e condurli ad una piantagione di stupefacenti, dati anche i suoi precedenti. Dopo aver, dunque, individuato l’area d’interesse grazie a mirati ed incessanti servizi presso la contrada Fiumelungo di Salemi, i Carabinieri finalmente hanno notato il Di Maria sopraggiungere a piedi da un canale, aggirandosi con fare sospetto e guardingo, con a seguito una zappa ed un sacchetto in cellophane contenente del concime. Il pregiudicato, allora, non avvedendosi della presenza dei militari, tranquillamente si introduceva nell’appezzamento di terreno, circondato da canneti e particolarmente protetto alla visuale, su cui era stata realizzata la coltivazione dello stupefacente e dove ben 53 piante crescevano rigogliose e ben curate.
A questo punto, tra lo stupore del malvivente, i militari sono intervenuti, fermandolo e sottoponendo a sequestro tutta la coltivazione, al fine di procedere alla sua successiva distruzione.
Il Di Maria, dopo l’udienza di convalida, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
ALCAMO. I Carabinieri della Stazione di Alcamo, comandati dal Luogotenente LO FARO SALVATORE, hanno tratto in ARRESTO per i reati di LESIONI PERSONALI E MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA il pregiudicato Alcamese FALSONE SALVATORE, classe 1977, coniugato, disoccupato.
La sera di un giorno della scorsa settimana, si presentava in Caserma una signora Alcamese in compagnia di uno dei figli minorenni, entrambi in lacrime, la quale riferiva al militare in servizio che erano stati, per l’ennesima volta, picchiati dal di lei coniuge FALSONE SALVATORE. I militari dell’Arma, sentito e visto ciò, accompagnavano la Signora ed il bambino presso il locale Pronto Soccorso ove, dopo le prime visite, venivano giudicati, entrambi guaribili in giorni 7 s.c.. Successivamente, si dava inizio alle ricerche del coniuge anzidetto che veniva rintracciato alcuni minuti dopo e veniva accompagnato presso questi Uffici per gli accertamenti del caso. Solo dopo, si veniva a conoscenza che tali vessazioni continuavano già da diversi anni e che già nel 2009, il FALSONE SALVATORE era già stato tratto in arresto per le medesime motivazioni. Dopo aver interrogato tutte le persone presenti e dopo aver riscontrato le dichiarazioni rese dalla denunciante, si procedeva all’arresto del predetto FALSONE SALVATORE per i reati di LESIONI PERSONALI e MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA. Quest’ultimo, dopo le formalità di rito, su precisa disposizione del Magistrato di turno, Sostituto Procuratore della Repubblica DOTT. PALMERI MASSIMO, veniva associato presso la casa circondariale di Trapani e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Successivamente, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Trapani, durante l’interrogatorio di garanzia, convalidava il predetto arresto poiché eseguito nei termini e con i presupposti di Legge ed emetteva, sempre nei confronti del predetto FALSONE SALVATORE, la più grave misura dell’Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e quindi veniva effettivamente ritenuta pericolosa la sua condotta criminis tenuta all’interno del suo nucleo familiare.