Rispondendo alle domande del giudice, Dardo ha spiegato che Crimi, assieme ad alcuni amici, sarebbe arrivato sotto casa sua, nel quartiere Amabilina, verso le 3.30 di sabato mattina, iniziando a fare fracasso e svegliandolo. "Mi sono affacciato alla finestra e gli ho detto di andare a casa perchè stava disturbando tutti - ha aggiunto Dardo - e quando lui mi ha risposto male e ha cominciato ad offendere me, mia moglie e i miei figli non ci ho visto più". Pare tra l'altro che la risposta di Crimi sia stata: «Ma perché tu sei il boss del quartiere?...».
A questo punto, Dardo ha impugnato la pistola ed è sceso per affrontare il giovane. Poi, la colluttazione e l'esplosione dei quattro colpi, uno dei quali ha raggiunto Crimi alla mandibola.
L'avvocato Diego Tranchida , difensore di Dardo - che evidenzia anche come il giovane ferito sia noto per episodi di disturbo della quiete pubblica - ha chiesto al gip una misura cautelare «meno afflittiva» (arresti domiciliari o altro).
Il pm Sabrina Carmazzi, invece, ha insistito per la custodia cautelare in carcere.