E' lei che ha raccontato agli investigatori del rapporto di sua madre con il marito, l'operaio Salvatore Savalli. E a dire: "Papà ci ha detto di dire che la mamma se ne è andata, ma non è così", aprendo lo squarcio su una storia di violenza inaudita. La ragazzina è stata scolta dai sostituti Andrea Tarondo e Sara Morri, che coordinano le indagini con la supervisione del procuratore Marcello Viola, più volte. Ha raccontato del padre, e della sua amante, Giovanna Purpura, anche lei accusata adesso dell'omicidio della donna. Amante che coabitava con loro, sottoponendo la madre a tante vessazioni: "Doveva cucinare per loro, se non le davano botte, o ci toglievano i soldi".
I familiari di Maria Anastasi si sono affidati ad un legale, l’avvocato Concetta Inglese. In questi giorni a Trapani sono state diverse le reazioni dell'opinione pubblica rispetto ad un omicidio così efferato. Il Centro Italiano Femminile invita tutti coloro che sono vittima di sevizie da parte di familiari o estranei a rivolgersi all’ autorità giudiziaria. Sollecita le autorità preposte «ad
un vigile ed attento monitoraggio del fenomeno per una efficace prevenzione di esso e a perseguire senza remore e con pene esemplari, i casi acclarati», raccomanda alle istituzioni locali di «sostenere le iniziative qualificate ed organizzate, per prevenire gli atti di violenza, accogliere, assistere le vittime, specie le donne», e sollecita le associazioni, le agenzie educative, a «sensibilizzare, educare, l’opinione pubblica a tale gravissima aberrazione umana, che potrebbe serpeggiare nelle famiglie e non, per incoraggiare le probabili vittime a tutelarsi e agire opportunamente, prima di soccombere irrimediabilmente, alla cieca, brutale violenza del persecutore".
L’Azione Cattolica di Trapani manifesta piena solidarietà ai familiari e lancia un appello affinché sia avviata al più presto «una riflessione corale sulla visione delle relazioni nella nostra società e sul rispetto della dignità della donna. Perché altre donne non abbiano a fare la fine di Maria Anastasi. Perché altri figli non abbiano a piangere la morte delle loro madri».
Giovanna Purpura e Salvatore Savalli sono attualmente in stato di fermo al carcere di San Giuliano con l'accusa di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà.