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15/07/2012 04:54:54

Delitto Anastasi. Si aggrava la posizione di Savalli e Purpura. Contestata anche l'uccisione del feto

Il gip, su richiesta della Procura trapanese, ha notificato ai due indiziati, che già si trovano in carcere, una nuova ordinanza di custodia cautelare: sono accusati anche, in concorso, di aver cagionato la morte del feto in prossimità del parto. «La nuova contestazione», ha spiegato il procuratore capo di Trapani, Marcello Viola, è regolamentata dall'articolo 18 della legge sull'aborto, (194 del 78)».

INCINTA AL NONO MESE - La donna, infatti, già mamma di tre figli, al momento del delitto era incinta di nove mesi. Il corpo di Maria Anastasi, barbaramente uccisa con otto picconate alla testa e poi data alle fiamme, è stato ritrovato nelle campagne di Trapani mercoledì 4 luglio. Il marito è accusato dell'omicidio, la sua amante di concorso nel delitto con l'aggravante della crudeltà. Le versioni fornite agli investigatori dai due sono però contrastanti, perché si accusano a vicenda del delitto. In campo, in qualità di consulenti, chiamati dai difensori dei due indagati, sono scesi recentemente anche due criminologi volti noti della tv, Francesco Bruno e Roberta Bruzzone. Lui assisterà la Purpura, lei affiancherà gli avvocati di Savalli.

LE ACCUSE RECIPROCHE. Si è trasformata in una guerra tra il marito della vittima, Salvatore Savalli, e la sua amante, l'inchiesta sull'orrendo delitto di Maria Anastasi, la donna di 39 anni uccisa, e poi bruciata, nelle campagne del Trapanese.  Dapprima Giovanna Purpura, l'amante dell'uomo fermato per omicidio nelle ore successive al ritrovamento del corpo della moglie, crollando dopo 20 ore di interrogatorio avrebbe ammesso di essere stata testimone del brutale omicidio. «Sì, ho assistito al delitto», ha detto. Ma dopo Savalli, ultimo colpo di scena, ha puntato il dito proprio contro di lei, accusandola dell'omicidio.

IL RACCONTO DELL'AMANTE - La sua amante avrebbe detto agli investigatori che mercoledì, intorno alle 19, lei, Maria Anastasi e Savalli sono usciti a bordo della «Punto». Prima avrebbero fatto un giro in città e poi, tutti e tre, si sarebbero diretti nelle campagne di Trapani. Ad un certo punto, in località Zafarana (dove è stato trovato il cadavere), l'uomo, ha raccontato la donna, avrebbe fermato l'utilitaria. Tra marito e moglie vi sarebbe stata una discussione per futili motivi e, comunque, non legati a problemi di gelosia. Ad un tratto Savalli avrebbe aperto il portabagagli dell'automobile, preso una vanga e colpito, di spalle e al capo la moglie, stramazzata al suolo. Poi dopo aver preso dal bagagliaio una tanica con la benzina, avrebbe cosparso il corpo e appiccato il fuoco. La testimone oculare ha sostenuto di essere rimasta pietrificata dal terrore. Dopo la macabra esecuzione, Savalli e Giovanna Purpura sono risaliti in auto, ma prima di far rientro a casa, hanno effettuato numerose tappe lungo il percorso. Tappe che sono servite per occultare il telefonino della vittima (l'uomo aveva lasciato a casa, spenti, il suo e quello dell'amante), la vanga, la tanica di benzina e ogni altro oggetto che avrebbe potuto attirare sospetti. Un alibi e una messinscena che però erano già stati messi in dubbio dai familiari del fermato. A raccontare un altro particolare era stato il figlio più piccolo, che ha 13 anni: «Papà è uscito di casa con una tanica di benzina. Gli ho chiesto a cosa servisse, mi ha risposto 'fatti gli affari tuoi». E la sorella di 16 anni ha aggiunto: «Erano insieme, lui, la mamma e "quella"...». Ovvero Giovanna che da qualche tempo si era trasferita a casa dell'operaio: ai familiari aveva presentato la donna come una sua «amica». Una versione che non aveva convinto nessuno.

SAVALLI ACCUSA LA SUA AMANTE - L'ultimo colpo di scena nell'inchiesta è il tentativo di Savalli di scaricare tutte le responsabilità sull'amante, sostenendo che sarebbe stata lei ad assassinare la moglie. Nel corso dell'udienza di convalida del fermo davanti al Gip Antonio Cavasino, il marito della donna, Salvatore Savalli, accusato del delitto, ha cambiato nuovamente versione accusando Giovanna P., la sua amante. Dopo le sue dichiarazioni, la Procura di Trapani ha iscritto nel registro degli indagati anche Giovanna Purpura. Poi, l'arresto.