il quale ha raccontato agli inquirenti che Nicastri e i suoi sodali gli avrebbero chiesto "70.000 euro per 7 pratiche", in pratica una tangente di 10.000 euro a pratica, cioè per avere l'autorizzazione ad aprire il relativo impianto, superando tutti i lacci e lacciuoli della burocrazia. Secondo gli inquirenti, tra Vito Nicastri e un altro degli arrestati, Vincenzo Nuccio, si è costituito il più sofisticato degli schemi corruttivi". Questo emerge dalle carte dell'operazione denominata "Broken wings".
I soldi furono chiesti da Nicastri a Moncada in colloquio avvenuto in un bar di Castelvetrano. Moncada si rifiutò però di pagare e, uscito dal bar, andò dritto dritto alla polizia a denunciare Nicastri. E da lì partirono le indagini.
Vincenzo Nuccio, ex dipendente del Genio Militare, era l'uomo che in cambio dei soldi poteva far saltare tutti gli ostacoli a Moncada. Con lui è stato arrestato anche il figlio, Francesco, ingegnere, divenuto consulente del gruppo Nicastri.
Le accuse a Nuccio sono state confermate anche dai collaboratori di Moncada, che più volte si erano recati agli uffici del Genio Militare per sapere a che punto erano le pratiche per le autorizzazioni. Ma era tutto fermo, perchè non era stata pagata alcuna mazzetta.
Tra l'altro i finanzieri hanno riscontrato che, mentre le pratiche di Moncada rimanevano ferme, quelle di Nicastri non avevano nessun problema e godevano, diciamo così, di una specie di corsia privilegiata...
Francesco Nuccio, figlio di Vincenzo, era - come dicevamo - consulente del gruppo Nicastri. Ed infatti, pur non producendo nulla, nè una relazione nè altro, presentò una fattura di consulenza, regolarmente pagata, 102.400 euro. E' indicativo anche il meccanismo con cui girano i soldi di questa finta consulenza (che in realtà nasconde la chiave del rapporto tra Nicastri e Nuccio senior): il giovane finto consulente prende 102.400 euro da una società del gruppo Nicastri, la Alerion Energie Rinnovabili. Di questo soldi 48.000 euro li restituisce a Nicastri con un bonifico a favore di un'altra sua società, la "Esp Eolica Service". Il resto lo versa nel conto corrente del padre, che è colui che con i suoi favori al Genio Militare riesce a portare avanti le pratiche di Nicastri e a bloccare quelle della concorrenza.