sua spietatezza proprio questa estate, perchè, come al solito, quando si decide di tagliare si comincia con il levare i soldi alla cultura, e a farne le spese sono le rassegne, anche prestigiose e consolidate, che rappresentavano un punto di riferimento importante per la crescita del nostro territorio. Tanto per non fare troppo giri di parole, quest'anno non ci sarà la consueta rassegna di spettacoli al Teatro antico di Segesta, un cartellone che nel tempo ha messo insieme il meglio dei classici di ogni tempo con la migliore musica italiana ed internazionale. Solo l'anno scorso, per citare un esempio, a Segesta si esibiva, nel suggestivo panorama del teatro antico, dominato dal tempio, Vinicio Capossela con il suo "Marinai, profeti e balene".
A determinare la cancellazione dell'edizione 2012 del Festval di Segesta è stata la mancata assegnazione dei finanziamenti regionali. La riduzione dei trasferimenti dal Governo nazionale e da quello regionale è stata quantificata dall'amministrazione comunale di Calatafimi che ha stimato un taglio agli stanziamenti pari a circa 800mila euro in meno rispetto allo scorso anno. Una situazione che ha obbligato il Comune ad annullare il festival.
A contribuire all'annullamento la penuria di fondi nelle casse comunali. L'ente locale ha infatti utilizzato buona parte delle risorse destinate alla cultura per l'organizzazione della festa del Santissimo Crocifisso, evento religioso e folkloristico svoltosi in primavera.
A Calatafimi, però salvano la tradizionale "Sagra del maccherone".
La crisi colpisce anche la "Venere d'Argento" la manifestazione eterogenea e lunga un'estate alla quale teneva molto ad Erice il Sindaco Giacomo Tranchida. In questo caso non mancano le polemiche: "I soldi ci sono - ha detto Tranchida - ma la Regione non vuole finanziare i nostri spettacoli. Perchè?". Sulla scorta delle indagini in corso a Palermo circa il giro di tangenti e corruzione nella gestione dei grandi eventi in Sicilia, Tranchida ha scritto una lettera di sollecitazione alla Regione Siciliana, informando per conoscenza anche la Procura della Repubblica. Anche la rassegna regionale "Teatri di Pietra" viene drasticamente ridimensionata.Partirà oggi dal parco archeologico di Selinunte l’VIII edizione di Teatri di pietra Sicilia, organizzata dall’omonima associazione e da Capua antica festival che hanno messo in rete teatri antichi e siti monumentali e archeologici. La rassegna, diretta da Aurelio Gatti, si aprirà, al tempio di Hera, con lo spettacolo "Ecuba". Il 28 luglio sarà rappresentato lo spettacolo "Demetra", seguiranno l’8 agosto "Del Minotauro", l’11 agosto "Le fatiche di Erocle" e il 18 agosto "Pseudolo". Incerta la rappresentazione, il 12 agosto, di "Il vantone". «Qualcuno - ha detto Gatti - ha definito questa edizione della rassegna "di resistenza" -. L’assenza di interlocutori a ogni livello, soprattutto quello istituzionale, e l’incapacità da parte dei soggetti preposti ad attivare meccanismi e soluzioni in grado di contenere gli effetti di una crisi, sono lo scenario di questa edizione».
Soni in tono minore sono i cartelloni estivi di Mazara e Trapani. Le scelte vengono fatte più per accontentare le "clientele" che per promuovere il turismo o la socialità. A Marsala, si spendono invece 104.000 euro per un cartellone fatto di pochissime cose, che sta divendanto anche un boomerang per il Sindaco Giulia Adamo e l'assessore Patrizia Montalto. Quest'ultima si vantava di aver ottenuto ad un prezzo stracciato, 12.500 euro, il concerto di Pino Daniele, evento clou dell'estate. Ha omesso di dire - come abbiamo raccontato qualche giorno fa - che in realtà si trattava di una spesa in "compartecipazione", ovvero sia, ci sarebbe stato un prezzo da pagare. Ed il prezzo, per chi vuole assistere al concerto di Pino Daniele a Marsala al Complesso di San Pietro è un po' salato, di questi tempi: 17 euro...