Bruzzone ha avuto un lungo faccia a faccia con Savalli, in carcere. Poi, Bruzzone ha incontrato i giornalisti. Secondo lei Savalli e sua moglie "avevano provato in passato a mettere al mondo un quarto figlio ma non c’erano riusciti". L’operaio, accusato di omicidio, s’è dichiarato rammaricato per la terribile fine della moglie, Maria Anastasi, e della bambina che portava in grembo. «Salvatore Savalli è molto provato» ha aggiunto.
«Pensa alla moglie ed alla figlia. È disperato e profondamente rammaricato per la loro morte. Questo incontro è stato molto utile. Ci ha consentito di mettere a fuoco la vicenda e di acquisire informazioni decisive per la ricostruzione dei fatti». Sulle responsabilità dell’operaio, la criminologa non ha voluto sbilanciarsi.
«Sin dall’inizio ci siamo sforzati per tentare di rendere sereno Savalli ed aiutarlo ad aprirsi», ha detto l’avvocato Giuseppe De Luca, difensore dell’operaio.
«Nel corso dei diversi interrogatori mi sono reso conto che su alcuni passaggi è poco chiaro. Penso che ciò sia frutto dello stress che sta vivendo. Con l’aiuto della dottoressa Roberta Bruzzone abbiamo cercato di farlo aprire».
Per gli inquirenti comunque la vicenda sembra essere chiara. Salvatore Savalli, con la complicità dell’amante, Giovanna Purpura, anche lei in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, avrebbe dapprima colpito la moglie con un oggetto contundente e poi avrebbe dato il suo corpo alle fiamme.
Giovanna Purpura continua a negare ogni addebito addossando la responsabilità del delitto su Salvatore Savalli.