Il fatto è accaduto la notte del 27 luglio in contrada Santo Padre delle Perriere, dove le vittime, entrambe con permesso
di soggiorno, lavoravano nelle cave di tufo. Colpiti con bastoni e pietre, F.H. e L.D. furono rapinati di 450 euro in contanti e altri oggetti il cui valore è stato
valutato in circa mille euro (beni che l’indomani dovevano portare in Tunisia ai loro familiari).
F.H. fu ridotto in fin di vita e nonostante gli interventi chirurgici ha perso l’occhio destro. Assicurato alla giustizia il 26enne pregiudicato Nebil Slasi, i carabinieri, hanno fermato anche Mohamed Man, di 37 anni, irregolare con diversi provvedimenti di espulsione. Sarebbe stato proprio lui a colpire F.H. al capo con
una pietra. Man è stato rintracciato dai militari del Norm in una strada del centro.
Era in un negozio di abbigliamento e stava comprando una maglietta. Pare fosse pronto a imbarcarsi per raggiungere Napoli.
Dopo l’arresto di Slasi, effettuato il 10 settembre, «si sentiva braccato dagli investigatori» dicono i carabinieri.
Per questo aveva cercato di cancellare ogni traccia dei rapporti con l’arrestato, cambiando anche la scheda del cellulare. Ma nonostante queste precauzioni,
i militari coordinati dal capitano Carmine Gebiola sono ugualmente riusciti a risalire alla sua identità.
Il gip ha già convalidato il fermo del secondo presunto rapinatore, ordinando la custodia cautelare in carcere.