Non ha fatto nulla di grave, e nemmeno qualcosa per essere elogiato. Allora perché ce ne occupiamo? Perché era direttore generale alla Fondiaria Sai e dimettendosi dopo quattordici mesi di lavoro ha ottenuto una liquidazione di tre milioni e seicentomila euro, in numeri 3.600.000 euro. Praticamente per ogni mese di lavoro gli hanno riconosciuto 257.142 euro di buonuscita. Se si considera che un funzionario pubblico dopo 40 anni di servizio prende all'incirca 80.000 euro in tutto, quella del giovane Peluso é una buona performance. Andato via da Fondiaria Sai col suo tesoro, é di tale valentìa che é passato presto ad occupare il posto di direttore finanziario a Telecom Italia. Non vogliamo dire che abbia avuto questa strepitosa carriera per opera della mamma. Potrebbe infatti essere il contrario, cioé che lui, uomo dell'alta finanza, abbia aiutato la carriera del ministro. Sulla Stampa del 24 ottobre, dalla quale ho appreso la notizia, a pg. 25 c'é n'é un'altra che idealmente si collega alla prima. Giancarlo Giannini, presidente dell'Isvap - Istituto di viglilanza sulle assicurazioni - é indagato a Torino per omissione di controllo su una società assicutariva. Sia chiaro, non é detto che un indagato sia alla fine riconosciuto colpevole, e poi questo caso non riguarda la società che ha liquidato il compenso milionario al sig. Peluso. Ma le due notizie, lette lo stesso giorno, fanno pensare.
E un'altra notizia si lega alle prime due da un filo sottile ma resistente. Un emendamento alla legge di stabilità, presentato in Commissione lavoro alla camera, prevede di estendere le garanzie lavorative agli esodati. La spesa necessaria é stata recuperata con un contributo di solidarietà a carico delle quote di redditi superiori a 150.000 euro. Su quest'emendamento, e su questo contributo, il governo ha posto il parere negativo. Ministro di questo governo é la signora Cancellieri, che nel 2011 ha dichiarato un reddito di 183.000 euro e n. 27 tra fabbricati e terreni. Complimenti!
Leonardo Agate