Ad alimentare la tensione sono le trattative per la formazione della Giunta (Crocetta ha ribadito più di una volta che nella squadra non ci saranno politici indicati dai partiti) e la decisione del governatore di dare vita ad una sua formazione politica, che concretizzi il successo ottenuto alle elezioni regionali dalla lista «Crocetta presidente» che ha ottenuto circa 118 mila voti (pari al 6, 1%) e portato all’Ars ben quattro deputati.
Un movimento che si muoverebbe nell’alveo del centrosinistra, ma che non sarebbe visto di buon occhio dai vertici del Pd, che si chiedono: a quale gruppo aderirà all’Ars il presidente della Regione? A quello del Pd che lo ha sostenuto in campagna elettorale e che già lo aveva eletto parlamentare europeo, oppure a quello della lista che porta il suo nome che, essendo costituito da quattro deputati, dovrebbe chiedere una deroga al regolamento di Palazzo dei Normanni?
«Ho letto con stupore alcune dichiarazioni», ha sottolineato il segretario regionale del Pd Lupo che osserva quanto accade in questi giorni sul territorio isolano. Tra gli artefici dell’iniziativa, secondo indiscrezioni, anche il senatore Giuseppe Lumia che, però, ha smentito: «Io sono nato nel Pd e nel Pd resto. Per oggi, insieme con Antonello Cracolici, abbiamo indetto una manifestazione regionale per sostenere alle elezioni primarie Pier Luigi Bersani».
Da Firenze, dove ha partecipato alle celebrazione del decimo anniversario della morte del giudice Antonino Caponnetto, Crocetta ha ribadito che «sicuramente la settimana prossima
sarà importante per la definizione della giunta regionale».Oggi terrà una conferenza stampa per presentare il giudice della Dda di Caltanissetta, Nicolò Marino, che ha sciolto la riserva. Il presidente della Regione opterebbe per una giunta di tecnici, ma il segretario del Pd, Lupo, ritiene invece necessaria la presenza in giunta di deputati, «anche per assicurare un rapporto più stretto tra Ars e governo». Il Pd - ha continuato - è pronto a contribuire alla nascita di una giunta di assessori di alto profilo e competenti, che sappiano affrontare l’emergenza economica e sociale della Sicilia e aprire una
nuova fase politica che abbia come priorità lo sviluppo, il lavoro e la legalità».
La resistenza di Lupo a dare il via libera ad un governo di soli tecnici non sarebbe legata soltanto all’esigenza di «assicurare un rapporto più stretto tra Ars e governo», ma, come sostengono alcuni, sarebbe un modo per arginare le mire espansionistiche di Crocetta che sarebbe tentato di lanciare il suo movimento anche a livello nazionale. Dietro l’angolo non ci sono solo le elezioni amministrative della primavera del 2013, ma anche quelle politiche che potrebbero essere anticipate a marzo. Il Pd non solo vuole andare al governo del Paese, ma intende anche essere il primo partito per prendersi il premio di maggioranza, se la nuova legge elettorale lo prevederà.
Intanto, per un posto in giunta ha bussato pure l’Api. Il coordinatore regionale Bartolo Fazio,
ha indicato come possibile assessore l’ex senatore Nuccio Cusumano, «anch’io avrei delle aspirazioni,
ma non voglio creare dissapori».
Oggi Crocetta, oltre Marino, dovrebbe presentare come assessore anche la funzionaria di Confindustria Caltanissetta, Linda Vancheri. Il Pd insiste, oltre che su Mariella Maggio, anche su Luigi Cocilovo, Concetta Raia e Francesco Rinaldi. All’Udc dovrebbe spettare la presidenza dell’Ars e tre assessori. Ma allo scranno più alto di Sala d’Ercole non avrebbe ancora rinunciato Cracolici.