Oggi si terrà a Palermo, presso la sede della Regione, a Palazzo D'Orleans, un tavolo tecnico per capire come salvare la società e, soprattutto i 72 posti di lavoro. La settimana scorsa otto lavoratori sono saliti per protesta sul tetto di Palazzo Riccio di Morana, sede istituzionale della Provincia Regionale di Trapani, minacciando di buttarsi giù, durante il consiglio provinciale che doveva trattare l'argomento.
Durante i lavori del consiglio provinciale la tensione era altissima, ed erano presenti anche le forze dell'ordine. «Siamo decisi a tutto per difendere il nostro posto di lavoro - dice uno dei dipendenti - siamo già senza stipendio da cinque mesi e non abbiamo nessuna garanzia e nessuna tutela per il nostro futuro. Se non arrivano notizie positive sono pronto a tutto». «Perché lei deve mangiare ed io e mia figlia dobbiamo morire di fame?» è stata la domanda a muso duro che una dipendente della Megaservice ha fatto ad un consigliere che si stava confrontando con il segretario della Cgil Mimma Argurio, che segue da vicino la vicenda.
Il Consiglio ha anche posto il problema del rischio di danno erariale che scaturirebbe dal proseguimento dell'attività della società senza la necessaria copertura finanziaria. Dopo l'animata seduta, il consiglio provinciale è stato riconvocato l'11 febbraio. All'ordine del giorno rimane lo scioglimento e la liquidazione della società.
Ma quello che emerge, in questa vicenda, è l'assenza della politica, magari troppo presa dalle prossime elezioni. "Siamo stati lasciati soli - commenta il consigliere provinciale Flavio Coppola - e non si è fatto vedere nessuno tra i parlamentari del nostro territorio o coloro che dicono di contare qualcosa. Solo 13 consiglieri pazzi, o responsabili e coraggiosi, potevano rinviare un atto assumendosi responsabilità penali e patrimoniali personali".
Il futuro della Megaservice doveva essere deciso entro il 31 dicembre ed invece gli atti in questione, dalla delibera del commissario all'assemblea straordinaria della società, sono stati posti in essere nel mese di gennaio. La Megaservice conta 72 dipendenti ed un probabile buco di bilancio che sarebbe vicino ai 5 milioni di euro.
"I lavoratori- dichiara il deputato regionale Giovanni Lo Sciuto- non possono pagare colpe di altri. Occorre attivare tutti i meccanismi per tutelare i loro diritti e per garantire a tutti i dipendenti un futuro occupazionale. Il Governatore Crocetta, deve intervenire sulla questione Megaservice e partecipare al tavolo tecnico del 7 febbraio all' ARS. Sono vicino ai lavoratori, in questo delicato momento. Molti di loro risiedono nella mia città e so quali difficoltà stanno attraversando. La Megaservice-aggiunge l’on. Lo Sciuto -è stata creata per dare un lavoro agli ex dipendenti dell’IMAM di Castelvetrano rimasti senza lavoro nel 2002, dopo i tagli produttivi della Fiat a Termini Imerese e allora, ricordo , mi impegnai personalmente insieme al consigliere provinciale, Enzo Chiofalo per la realizzazione di questo progetto, con l’ampia condivisione dell’allora presidente, Giulia Adamo. Se oggi la Megaservice si trova ad un passo dalla liquidazione le colpe non possono essere certo dei lavoratori. Eventuali responsabilità sulla gestione di questi anni, saranno individuate dagli organi competenti. Auspico che nel tavolo tecnico regionale del 7 febbraio si possa trovare una soluzione tangibile per evitare la chiusura della società partecipata di proprietà della Provincia di Trapani. Chiederò con fermezza al presidente Crocetta, di attivare tutti gli strumenti possibili per garantire il lavoro ai dipendenti della Megaservice”.
Intanto, con una nota, il Trapani Calcio ha ringraziato i lavoratori Megaservice perchè «nonostante le loro problematiche hanno continuato a svolgere la propria attività allo stadio Provinciale garantendo la piena efficienza del manto erboso».
Creata, ufficialmente, per creare lavoro e occupazione, la Megaservice, fondata dalla Provincia di Trapani con Italia Lavoro, è stata purtroppo uno dei posti di sottogoverno più ambiti, per i politici chiamati a fare gli amministratori. Suonano come una beffa le parole presenti nel sito dell'home page dell'azienda, che parlando di un progetto di "grande valenza sociale ed economica", ma che in realtà è stato trattato come il lavatoio delle clientele di tutti i governi che si sono alternati alla Provincia. Un giocattolino che ha divertito molti, in assenza di ogni regola e di ogni tipo di trasparenza: basti pensare che nello stesso sito internet aziendale la pagina che dovrebbe contenere l'elenco dei consulenti e quella che dovrebbe contenere l'elenco degli amministratori, sono, da sempre "in costruzione". Così come la pagina web del bilancio....