La pronuncia della Corte di Appello di Catania segue la sentenza della Corte di Cassaziione del 12.04.2012 che aveva annullato l'ordinanza di inammissibilità della revisione pronunciata dalla Corte di Appello di Caltanissetta.
Nell'udienza del 21.02.2013 la Corte di Appello di Catania ha accolto tutte le richieste istruttorie avanzata dai difensori della famiglia MANDALA', avvocati Baldassare Lauria e Pardo Cellini: la Corte ha ammesso anche la perizia sulla giacca rinvneuta nell'abitazione del Mandalà e sulla quale furono rinvenute tracce ematiche dello stesso gruppo sanguigno appartenente ad una delle vittime, il carabiniere Apuzzo.
Quest'ultimo elemento probatorio, ritenuto centrale nella condanna del Mandalà che a differenza degli correi non aveva confessato la partecipazione all'eccidio, fu al centro di un pesante conflitto processuale nel processo di cognizione, secondo la difesa si trattava di una" frode processuale" da parte dei carabinieri.
Soddisfazione è stata espressa dai difensori al termine dell'udienza di oggi: "Anche nei confronti del Mandala' siamo di fronte ad una grave contraffazione della vertià", ha dichiarato l'avvocato Baldassare Lauria al termine dell'udienza catanese. " Siamo davanti ad una contraffazione della storia, indegna di uno stato civile, Ci aspettiamo anche per questa posizione un'assoluzione che restitusica dignità alla famiglia del Mandalà" ha aggiunto il difensore.
Nei giorni scorsi è stata depositata la richiesta di risaqrcimento dei danni subit da GIUSEPPE GULOTTA, come detto assolto in revisione dalla Corte di Reggio Calabria Gulotta ha trascorso 22 anni in prigione ed è statao restituito alla vita dopo 36 anni, vittima di un errore giudiziario senza precedenti nella storia processuale europea: il conto per lo sttao molto salato, 69 milioni di euro.
Ma, per lo Stato italiano c'è adesso una grana ben più pesante delal cusa risarcitoria, la denuncia alla Coprte Euroepa dei Diritti dell'Uomo per le torture inflitte dall'Arma dei carabinieri a Gulotta, Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo, questi ultimi all'epoca dei fatti minorenni e costtretti ad essere fuggitivi per buona parte della loro vita.