Sono stati interrogati per ore al carcere di Trapani, dal gip di Marsala Annalisa Amato alle cui domande hanno deciso di rispondere rigettando tutte le accuse loro mosse,.
Per i legali Vincenzo Salvo (per Giovanni Vaiana) e Diego Tranchida per (Giuseppe Vaiana) , i due congiunti sono stati arrestati soltanto sulla base «di illazioni, di semplici supposizioni», non vi sarebbero riscontri reali che condurrebbero alla loro colpevolezza ed entrambi «hanno chiarito la loro estraneità» ai fatti addebitatigli. Per i militari dell'Arma e per la Procura di Marsala, che nell'ambito delle indagini riaperte nel 2010 oltre a interrogatori hanno effettuato intercettazioni, Giuseppe e Giovanni Vaiana avrebbero avuto ciascuno un loro movente per compiere il duplice omicidio. Il primo avrebbe agito per non andare in carcere per avere violentato, anni prima, la nipote, figlia di Rina, all'epoca dei fatti una bambina di 7 anni, mentre il secondo avrebbe voluti indietro, a 15 giorni dalla cessione, circa 13 milioni di lire che aveva prestato alla sorella per l'acquisto del gregge che quella curava con il suo compagno. Gli avvocati Tranchida e Salvo, non essendo emersi - dicono - , durante l'interrogatorio di garanzia, «gravi indizi di colpevolezza» nei confronti dei loro assistiti ne hanno chiesto la scarcerazione al gip che dovrà decidere entro 5 giorni.