Un malvivente del Quartiere “Fontanelle Sud” di Trapani, il pluripregiudicato ventiseienne Leonardo Di Bella, è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Stazione di Trapani Borgo Annunziata – comandata dal Maresciallo Aiutante Francesco Perrotta – i quali, con una rapida ed incisiva azione investigativa, hanno raccolto elementi probatori sufficienti e tali da consentire all’Autorità Giudiziaria di emettere un ordine di custodia cautelare nei confronti del predetto.
Il giovane Di Bella, infatti, aveva deciso di effettuare tutta una serie di estorsioni di denaro al personale e soprattutto ai medici che svolgono attività presso la postazione di “Guardia Medica” allocata nella Piazza Martiri di Nassirja di Trapani.
Le sue proditorie azioni avevano gettato il panico tra i medici ed impiegati che, trovandosi spesso ad operare ed a prestare la loro meritoria azione in un contesto difficile e degradato, hanno dovuto anche subire le minacce di un malfattore che, atteggiandosi e definendosi proprio “picciotto di zona” aveva preteso, in più momenti, somme di denaro che si facevano via via più consistenti. E le minacce erano delle tipologie più svariate: dalla minaccia di danneggiare o incendiare i mezzi con i quali il personale accedeva sul posto di lavoro, alle minacce personali ed ai familiari delle vittime, il tutto condito da un atteggiamento insolente e prevaricatore.
La situazione, poi, negli ultimi mesi si era talmente aggravata che la stessa Azienda Sanitaria Provinciale aveva trasmesso una nota alla Stazione Carabinieri di Trapani Borgo Annunziata con cui segnalava che i medici in servizio presso il presidio sanitario in argomento erano stati oggetto di continue e reiterate minacce di danni alle loro autovetture e danni fisici personali, qualora le richieste di denaro avanzate nei loro confronti non fossero state soddisfatte. Tale stato di cose aveva creato un grande timore nel personale impiegatizio e sanitario del presidio medico, che spesso aveva timore di svolgere il proprio turno specie in orario serale –notturno, e tanto che in alcuni casi si era arrivati alle dimissioni da parte di alcuni medici per motivi di sicurezza per le minacce personali ricevute.
Intuite da una serie di indizi le difficoltà degli operatori sanitari, i Carabinieri, superando le iniziali reticenze e le iniziali paure delle persone che si sono poi completamente affidate ai militari, hanno predisposto tutta una serie di appostamenti e di controlli riuscendo a raccogliere una molteplicità di elementi indiziari nei confronti del Di Bella.
Le indagini hanno consentito di inchiodare il giovane alle sue responsabilità, e le porte del carcere si sono spalancate per il pregiudicato.
Il Giudice non ha avuto infatti esitazione a disporre la custodia in carcere del giovane, che ora dovrà rispondere di una accusa assai pesante.
Significativa e da evidenziare l’attività di collaborazione tra Carabinieri e vittime del reato, che dopo una iniziale reticenza hanno collaborato con i militari facendo sì che l’aguzzino venisse arrestato, peraltro per un tipo di reato dove purtroppo molto spesso i Carabinieri registrano una chiusura da parte dei cittadini.