Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/02/2013 05:24:01

Scomparsa Denise. Cade l'alibi di Jessica Pulizzi. Piera Maggio: "Mia figlia è viva"

 Alla fine del dibattimento e dopo aver ascoltato le importanti testimonianze rese dai testi, c'era un sorriso di speranza sul volto di Piera Maggio. "Questa è la prova che Denise è viva", ha detto, rifendendosi alle frasi intercettate, cui è stata chiamata a rispondere Carla Ciriaco, il perito del Tribunale incaricato di trascrivere le intercettazioni. E' il 24 novembre 2004, due mesi e ventitre giorni dopo la scomparsa di Denise, l'intercettazione avviene sullo scooter di Jessica Pulizzi. Il perito conferma la presenza di due voci femminili a bordo, ma ha anche riferito di una terza voce femminile registrata e che rimane sconosciuta. "Il File è ricco di rumori - dice la Ciriaco - perchè c'è un veicolo acceso e in movimento. Dal momento in cui il motore si spegne e si sentono le voci e da quando inizia la conversazione tra i due soggetti maschili passano 42 secondi. Il primo si trova vicino allo scooter, mentre il secondo è in lontananza. La frase intercettata sullo scooter di Jessica è: "Ciao Ma, va pigghia a Denise. Ma Peppe chi ti rissi? (Ciao Ma, vai a prendere Denise. Peppe te lo ha detto? L'altro soggetto maschile: "Ma dunni l'ha purtari?" (Ma dove la devo portare?) e in risposta si sente: "Fora" (Fuori). Quel "fora" per la madre della piccola Denise è molto significativo. Vuol dire che la bambina è viva e molto probabilmente è stata portata fuori Mazara. Dopo il perito è stato ascoltato l'ispettore di Polizia Vito Pellegrino, oggi in pensione, ma all'epoca in servizio al commissariato di Mazara del Vallo e i testimoni Stefano Di Bona e Giovanni Rallo, rispettivamente titolare della concessionaria Aprilia e titolare di un'officina meccanica. Entrambi i testi hanno smentito Jessica Pulizzi sulla sua ricostruzione della mattinata del 1° settembre 2004, quando, secondo le sue dichiarazioni sarebbe andata nell'officina meccanica per fare il tagliando al motorino. Di Bona ha dichiarato che non risultano interventi in garanzia fatti sul motorino della Pulizzi in quella giornata. E lo stesso Rallo ha confermato di non aver visto Jessica Pulizzi, nè tantomeno di aver fatto lavori sul suo scooter.

Cade, così, quasi definitivamente l'alibi di Jessica Pulizzi. Dall'udienza di ieri sono emersi tanti nuovi interrogativi a cui gli inquirenti non sono ancora riusciti a dare delle risposte. Chi sono quelle persone che parlano di Denise? Chi è quella terza donna? Se lo chiedono Piera Maggio e i suoi avvocati Giacomo Frazzita e Luisa Calamia, e se lo chiede anche Piero Pulizzi, padre della piccola Denise. La prossima udienza è stata fissata il 12 marzo alle ore 15.00.

 

Carlo Rallo