Oggi verranno ascoltati come testi: il dottor Pampillonia, Giacoma Filippello, Giampiero Servi e le tre persone che avrebbero consumato il pasto nella cava dove fu ritrovata bruciata la presunta macchina utilizzata dai killer. Nel corso dell'ultima udienza è stato ascoltato il giornalista Corrado Augias, autore della storica trasmissione "Telefono Giallo". Augias, citato dai difensori degli imputati, non ha parlato di ombre attorno al delitto e ha detto che la sua convinzione era che la mafia era responsabile del delitto e che ora ne è ancor più convinto. Rispondendo alle domande ha ricostruito il programma televisivo e gli spunti per quella puntata sull'omicidio Rostagno. Augias ha detto che il suo collega e regista Cavallone, oggi deceduto, di ritorno da Trapani ebbe a dirgli la sua sensazione…"In Sicilia quando si ammazza un giornalista è alla mafia che bisogna guardare".
Le domande ad Augias hanno riguardato anche una intervista mai mandata in onda, ad Alessandra Faconti, purtroppo anche lei oggi deceduta. Sentita dagli investigatori nel 1996 parlò di contrasti dentro la Saman con Rostagno, di pressioni sullo stesso per modificare la linea del giornale a Rtc, degli inviti ricevuti a lasciar perdere certe indagini giornalistiche come quelle sulla loggia massonica Iside 2 di Trapani, e anche della storia di un traffico di armi che Rostagno aveva scoperto. Augias ha spiegato che se quella intervista non fu proposta in trasmissione è perché “non venne ritenuta utile” ed ha aggiunto “la signora Faconti era presente in studio avrebbe potuto dire le cose che voleva, fece solo un paio di interventi privi di importanza”.
C’è però un “giallo”:la cassetta con questa intervista non si trova più. La Faconti a verbale dichiarò che una copia venne presa a suo tempo dal maresciallo dei carabinieri Beniamino Cannas, figura controversa di questo processo. Le ricerche fatte dalla Procura di Palermo non portarono a nessun risultato. Augias si è preso l’impegno di cercare presso le cineteche della Rai.