Prima nel piazzale antistante gli Spedali Civili, poi, dopo un viaggio in metro, in Corso Zanardelli, una decina di persone ha promosso la raccolta firme e chiesto l'accesso alle cure della Stamina. «Abbiamo raccolto la disponibilità a raccogliere firme anche da parte di molti commercianti della città» ha spiegato Roberto Veronesi del movimento Alleanza italiana, che appoggia la causa pro Stamina.
A dare sostegno ai manifestanti fuori dal Civile sono arrivati anche i genitori di Gioele, Katia e Antonio Genova: «Siamo qua per fare la seconda infusione a Gioele, prevista, se tutto va bene, per lunedì». Il piccolo di Marsala, un anno e mezzo, è affetto da Sma 1; la prima infusione risale al 17 dicembre scorso. «Siamo i primi a poter dichiarare che ci sono stati dei miglioramenti – ha assicurato papà Antonio – è aumentato di peso, muove braccia, gambe e piedi. Movimenti che non gli avevo mai visto fare dalla nascita. Non sapevo cosa significasse vedere sorridere mio figlio, ora lo so». «Dobbiamo vincere: bocciare il decreto Balduzzi o tornare davanti ad un giudice per continuare le infusioni - dice Antonio - Non ci fermeremo qui».
«Pieno sostegno» ai genitori e ai parenti dei malati con malattie rare e genetiche che oggi manifestano a Brescia e in altre città italiane per chiedere l'avvio di un rapido percorso di legge che consenta l'accesso, anche compassionevole, ai trattamenti con le cellule staminali è stato espresso da Luca Zaia, Governatore del Veneto. «Resto convinto - sottolinea Zaia - che sia un atto di civiltà consentire, laddove ne sia verificata la non nocività, l'erogazione di cure a base di staminali ai tanti malati colpiti da patologie rare o genetiche. Ribadisco che numerose strutture sanitarie e ospedaliere della mia regione sono pronte ad effettuare, quando autorizzate, le sperimentazioni. Sperimentazioni per le quali non c'è più tempo da perdere - conclude Zaia -. Occorre partire subito perchè ne va della vita di tante persone che forse avrebbero ancora qualche speranza».