A dichiararlo è l`Istituto di ricerca "Il Duemila" che fa capo all`ex sindaco Nicolò Vella. «È la tempistica che preoccupa. Annunci e comunicati insufficienti sull`avvio concreto dei lavori. Messa in atto, irresponsabilmente, una lunga operazione mediatico-politica, cresce l`impressione che le autorità competenti abbino voluto togliersi qualsiasi responsabilità comportandosi come Pilato». «Il Duemila», dopo aver appreso la notizia della revoca dell`incarico alla ditta Sigenco di Catania, aggiudicataria dell`appalto si è interrogato sui problemi tecnici per l`avvio dei lavori e sui presunti finanziari-legali dell`impresa che avrebbe chiesto al Tribunale di Catania un concordato preventivo per evitare il fallimento. «C`è rabbia e non solo amarezza - ha sottolineato l`Istituto - dopo un anno e quattro mesi di attesa per l`inizio dei lavori o la fine del sogno per l`ospedale; si avvicina sempre più il rischio che i 32 milioni di euro del finanziamento europeo possono ritornare a Bruxelles». Infine rivolto da un lato forte appello alle forze culturali, sociali e politiche del territorio per un impegno unitario, dall`altro ha chiesto chiarezza sulla questione all`Asp al Comune di Mazara e all`impresa aggiudicataria dell`appalto.