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12/05/2013 04:44:44

E adesso che succede con la tabella H? Tutte le mosse di Crocetta

Tutti tirano un sospirano di sollievo ( o fanno finta). Sia dalla maggioranza, che dall’opposizione ci sono segni di plauso al Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, che ha cassato tutti i contributi: “E’ un sistema che deve finire”. Esulta anche Antonio Presti, creatore di “Fiumara d’arte”, che doveva ricevere un contributo da 80 mila euro ma si dice sollevato: «La bocciatura è un vittoria della cultura, ora la politica colga l’occasione per cambiare rotta e restituire dignità e bellezza alla Sicilia », dice l’artista vicino a Rosario Crocetta. Ma è difficile pensare che l’Ars, che questo sistema ha alimentato per anni, ora trovi un modo per uscirne in maniera “pulita”. Quindi, come saranno stanziati adesso i 25 milioni di euro? Come saranno salvati quegli enti, alcuni inutili, altri meritevoli, che vivono grazie a questi sussidi e che senza il contributo di Mamma Regione rischiano la chiusura? A rischio non è solo l’attività, più o meno utile, di 135 enti, ma anche il futuro di duemila persone che lavorano negli enti finanziati attraverso la ex Tabella H.
Il Governo Crocetta è sommerso da proposte, che vanno da quella di un disegno di legge organico che fissi criteri precisi, chiesto dal Pd, allo stralcio definitivo di qualsiasi Tabella H, ma «salvando gli enti meritevoli che svolgono vere e valide opere sociali e culturali»: suggerimento, questo, che arriva dal Movimento 5stelle.
Crocetta, comunque, ha già un piano pronto: finanziare in via amministrativa gli enti meritevoli, che dovranno però presentare una documentazione dettagliata della attività, e allo stesso tempo consentire controlli costanti da parte degli assessorati di riferimento. In sintesi, spetterebbe a Palazzo d’Orleans come e quando distribuire questi fondi, come ha sempre voluto Crocetta. E chissà che alla fine non si scopra che dietro tutta questa vicenda ci sia la sua mano: portare l’Ars ad approvare una legge finanziaria senza capo nè coda, aumentare i contrasti e le accuse di imparzialità sulla tabella H, per poi riuscire a fare cassare la legge al Commissario dello Stao ed avocare il provvedimento come una competenza non più dell’aula ma della Giunta.
Ma c’è uno scoglio da superare: quello delle risorse. Secondo i tecnici del Bilancio, l’impugnativa del commissario dello Stato rischia di fare scomparire i 25 milioni di euro dalla disponibilità come spesa corrente, per trasferirli in un capitolo blindato destinato alla salvaguardia dei conti generali. Quindi, anche se si volesse rifinanziare in qualche modo la ex Tabella H, occorrerebbe trovare le risorse in un bilancio che è già pieno di tagli e sacrifici.
Da Palazzo d’Orleans fanno sapere che «a breve» sarà chiesto un incontro con il prefetto Aronica per «trovare una soluzione condivisa almeno per salvare le risorse». A parte questo scoglio, dopo la mega-impugnativa del prefetto Aronica dal governo si dicono comunque soddisfatti. «Il cuore della manovra economica ha retto, io posso dirmi soddisfatto », assicura l’assessore all’Economia, Luca Bianchi. Il commissario dello Stato non ha toccato «gli articoli che erano i pilastri del bilancio»: «in particolare, è confermato il mutuo da 360 milioni di euro, così come i 400 milioni di fondi Fas per il trasporto locale e per le isole minori — continua Bianchi — e la copertura del disavanzo 2012 nei prossimi tre anni. Certo, alcune impugnative mi lasciano perplesso, come quella che riguarda la moratoria per i debiti delle piccole imprese con Riscossione Sicilia. Adesso comunque dobbiamo subito convocare le parti sociali per mettere a punto un pacchetto di azioni per la crescita delle imprese e dell’economia». Bianchi punta a riproporre la norma sulla moratoria, ma anche il finanziamento in via amministrativa delle Zone franche urbane. «Cercheremo di portare avanti tutte le iniziative a valere sui fondi Pac ed europei che riguardano aziende, imprese e lavoro ». Ieri Bianchi a Roma ha ottenuto un primo via libera dal ministero dello Sviluppo economico al prestito trentennale con lo Stato per 600 milioni di euro: soldi da utilizzare per pagare le imprese fornitrici della Regione che vantano crediti da anni. «Una grande boccata d’ossigeno è in arrivo per il sistema imprenditoriale isolano», annuncia l’assessore all’Economia.