Aumentano inoltre i beni culturali recuperati dalle forze dell’ordine: è quanto si evince dal bilancio reso noto dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale della Sicilia. Nel 2012 i furti di opere d’arte in Sicilia sono stati 62, uno in più che nel 2011. Ben 43 sono stati ai danni di chiese (32 nel 2011) ed il resto ai danni di musei, enti pubblici e privati. «L’aumento dei furti ai danni di chiese ed enti religiosi – spiegano i carabinieri – è determinato da una grande quantità di edifici di culto presenti nel territorio siciliano, anche se le varie diocesi siciliane hanno migliorato i sistemi di sicurezza e di allarme e hanno avviato la completa catalogazione informatica dei beni chiesastici». I carabinieri spiegano che nello scorso anno hanno effettuato 581 controlli ed ispezioni preventive. È Palermo di gran lunga la provincia “maglia nera” per furti d’arte con 33 episodi; la classifica è invece chiusa, con nessun furti, da Caltanissetta e Siracusa. Quanto ai beni culturali recuperati e restituiti, attraverso musei, chiese, soprintendenze, alla fruizione della collettività e dei privati, nel 2012 sono stati 11.275: quasi il triplo dell’anno precedente, e per un un valore commerciale di poco più di tre milioni di euro. Tra questi, la parte del leone la fanno i beni archeologici (9.008) e paleontologici (2.077): un dato, spiega l’Arma, «sintomatico di una situazione endemica di saccheggio dei siti archeologici e paleontologici siciliani, da parte di tombaroli, che difficilmente può avere riscontro attraverso le segnalazioni e le denunce di simili tipologie di reato (scavo clandestino).