Spettabile redazione,
da cittadino marsalese ho piacevolmente osservato, con il trascorrere degli anni, una sempre maggiore qualificazione dei nostri lidi, soprattutto nel litorale sud, che da semplici spiagge sono diventati, via via, dei lidi attrezzati e sempre ben curati.Soprattutto con delimitazioni ben visibili ed inequivocabili per definire il limite tra “lido” e spiaggia libera,
ovvero, tra un sito organizzato ed attrezzato a pagamento e un’aria di libero accesso ai bagnanti occasionali o di abitazioni limitrofe.
Questo per tutti i lidi tranne che per uno!
E mi riferisco al “Lido Gazebo” in prossimità del cosiddetto “Sbocco” del litorale sud, tra i più noti Lido Delfino e Lido Tiburion (ex Signorino).
Ebbene, in tale lido, è possibile osservare il cosiddetto fenomeno “fisarmonica” con un’estensione dell’aria occupata che il sabato e la domenica raddoppia rispetto agli altri giorni settimanali, con un’offerta di sdraio ed ombrelloni che si estende nella spiaggia libera a discapito dei bagnanti occasionali e/o abitanti delle case limitrofe.
Quindi, ciò che di settimana è spiaggia libera, di sabato e domenica diventa “lido”!
Mi chiedo, insieme a tanti altri abitanti della zona “sbocco”, perché tale Lido Gazebo non deve recintare la propria aria in concessione?
Ha forse timore di recintare qualcosa che potrebbe apparire evidente in caso di un controllo da parte degli organi competenti?
Com’è possibile che l’estensione degli ombrelloni del Lido Gazebo arrivi in prossimità di stradine di abitazioni private proibendo in tal modo il raggiungimento della spiaggia libera agli abitanti del posto?
Ultima e legittima domanda, ma gli organi competenti alla sorveglianza del demanio (Capitaneria di porto in testa) hanno mai fatto i dovuti controlli?
Mi permetto comunque di allegare alcune foto per dare evidenza dell'estensione domenicale del Lido Gazebo.
Cordialità,
Salvatore Panico