Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/07/2013 11:13:00

Strade, tombe, fortificazioni. Importanti scoperte al Parco archeologico di Marsala

Vengono presentati oggi, alle 18, al Baglio Anselmi i risultati dell’ultima campagna di scavi al Parco archeologico e ambientale di Marsala.

La presentazione avviene nell’ambito degli incontri sul tema “L’archeologia in divenire”, un’iniziativa congiunta del Centro Internazionale di Studi Fenici e Punici, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Marsala, il Parco e la Soprintendenza di Trapani. La conferenza di oggi, dal titolo "Scavi alle Mura di Lilibeo nell’Area archeologica di Capo Boeo" - che sarà tenuta da Nicola Bonacasa, Antonella Mandruzzato e Alessia Mistretta - riguarda le più importanti scoperte effettuate durante le ricerche archeologiche condotte a Marsala dalle Università di Amburgo e Palermo, in regime di Convenzione prima con la Soprintendenza di Trapani e poi con il Parco.
Le ricerche fino ad oggi si sono svolte nella zona settentrionale della grande area archeologica, esattamente nei pressi del fossato punico. Lo scopo è quello di ricostruire la planimetria di Lilybeo delle epoche puniche ellenistiche e romane.
Tratti di strade lastricate in ottimo stato di conservazione, una tomba a pozzo ipogeica sono le più importanti scoperte di questa sessione di scavi. Ma anche la scoperta di imponenti tratti delle fortificazioni delle fasi punica e romana ha consentito di conoscere meglio rispetto al passato lo sviluppo e l’evoluzione architettonica delle mura nel corso del lungo arco di tempo in cui furono in uso. Della tomba ritrovata, in particolare, è stato scoperto che in antichità è stata violata, conservava infatti un sarcofago più volte utilizzato, tant’è che conteneva resti umani di tre soggetti diversi. Le ultime campagne di scavi hanno permesso di individuare tre isolati dell’antica città delimitati da due strade lastricate. Queste scoperte evidenziano che Lilibeo era una città estesa e molto articolata nei suoi spazi, in maniera spesso imprevedibile anche per gli stessi archeologi al lavoro. E proprio da qui nasce la definizione di una “città in divenire”.
“Questo è un lavoro molto importante – ha commentato la direttrice del Parco Maria Luisa Famà. E’ una fase in cui stiamo cercando, noi del Parco archeologico e la Soprintendenza di Trapani, di dare un contributo utile alla città. Negli ultimi due anni i nostri sforzi sono stati premiati e siamo costantemente nella top ten dei siti archeologici più visitati in Sicilia”