Ne parlano tutti bene. Le camere sono confortevoli, la vista mozzafiato. I siti di prenotazione online sono pieni di commenti lusinghieri.
E con la creazione del sito internet e l’inserimento nei principali portali di prenotazione online il Borgo della Pace di Marsala arriva a realizzare la sua vocazione. Diventare un albergo. Lo conferma il sito, “Hotel – Centro Polifunzionale” e il calendario degli eventi per i prossimi mesi. È diventato un albergo. Eppure lo scorso anno dalla Fondazione Francesco d’Assisi, che gestisce il Borgo, è arrivata la smentita. “Non è diventato un albergo ma è nato tale”. Meglio ancora. Perché la storia del Borgo della Pace va avanti dal 2005. Da quando la Fondazione Francesco d’Assisi, vicina all'allora deputato Udc Massimo Grillo, riuscì a ottenere per il Borgo della Pace un finanziamento pubblico direttamente inserito nella finanziaria dell’allora Governo Berlusconi. I soldi per il Borgo arrivano in tre tranche, non si parla proprio di albergo ma di centro polifunzionale. Che al giorno d’oggi vanno molto di moda.
E’ stato costruito in una delle zone più belle del nostro territorio, nella riserva dello Stagnone, a pochi passi dal mare. E tutto con soldi pubblici, per la precisione 800 mila euro di contributi proprio per il borgo. Tra i voti favorevoli anche quello di Massimo Grillo. Trovati i soldi bisognava trovare il posto dove costruirlo. Viene così individuato un lotto di terreno in vendita in zona Ettore Infersa, a 20 metri dal mare, con un progetto per la costruzione di un albergo annesso, redatto dalla ditta Badalucco. Trovato. In consiglio comunale l’approvazione dell’opera si ottiene velocemente, in silenzio e quasi con unanimità. La costruzione del Borgo ha suscitato negli anni tante polemiche, principalmente per la sua posizione critica. Vicino al mare, nel bel mezzo della riserva. In una zona in cui non si potrebbe costruire nemmeno un capanno. Fa niente. Una volta tanto il consiglio comunale dimostra celerità e sinergia tra maggioranza e opposizione.Una volta terminato, si cerca di capire come renderlo più redditizio. Allora viene spinta più decisamente l’idea di adibirlo ad albergo. Non ci vogliono guadagnare, dicono, solo prendere le spese per il mutuo. Quale mutuo? “Quello per ristrutturarlo” dicono dalla Fondazione. Ma come, non era nuovo? L’albergo della pace qualche mese fa diventa il centro di un progetto ambizioso (Massimo Grillo ci ha abituati a battaglie del genere…) quello diventare una cittadella della Pace. Come Nomadelfia. ”Nella cittadella - scrivono dalla Fondazione - vivono 350 persone, sono tutti membri della comunità che, compiuti i 21 anni, decidono liberamente di aderire al modello di vita, definito "proposta", che punta a un ritorno alla "chiesa delle origini". In Nomadelfia non si utilizza denaro e i nomadelfi che ottengono guadagni fuori dalla comunità li versano a questa che provvede poi a dare a ognuno i beni di cui necessita. Il disabile o l'anziano non vengono assistiti solo dalla famiglia, ma dalla comunità stessa. L'educazione obbligatoria ai bambini viene data da membri della comunità durante l'anno, mentre gli esami annuali sono sostenuti da questi come privatisti. I nomadelfi si occupano della azienda agricola, degli allevamenti, del caseificio, delle attività artigianali e nessuno è retribuito. Le famiglie vivono in abitazioni di 20/25 persone, tra i quali tanti bambini accolti”. Non si tratta di un nuovo paese, specificano dalla Fondazione. Ma sembra proprio una Comune, con sfumature di socialismo utopistico di secoli fa, ma marcatamente religiosa. E con un albergo nuovo di zecca.Chiamatela Comune, chiamatelo centro polifunzionale, il borgo della pace è un albergo a tutti gli effetti costruito con soldi pubblici in una zona molto delicata qual è la Riserva dello Stagnone, in cui non si potrebbe costruire nemmeno una casetta per il cane. Sui siti di prenotazione online, dicevamo, fioccano i commenti positivi. Ci mancherebbe, il posto è incantevole e se tratti bene il cliente questo rimane contento. Ma gli ospiti scrivono anche un’altra cosa. Ad esempio, Adriano scrive tra i punti positivi: “L'ambiente familiare, la gentilezza delle persone. Non dico personale in quanto la struttura è gestita da volontari, il ricavato viene dato in beneficenza”. Ecco, visto che il Borgo è stato costruito con soldi pubblici, a chi vengono dati in beneficenza i ricavati? Non avevano detto dalla fondazione che sarebbero serviti per pagare il mutuo? I commenti poi continuano con tanti complimenti per l’ospitalità rivolti a “Massimo”. Il calendario estivo poi è un mix di eventi spirituali, teatrali e musicali.