Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/08/2013 04:21:09

La Provincia lascia anche il Collegio dei Gesuiti: torna al Comune di Trapani

 Con un'ultima delibera, è toccato allo storico edificio del Collegio dei Gesuiti, che dal 2007 la Provincia "teneva" insieme al Comune di Trapani. Adesso pertanto il bene rientra nella disponibilità totale del capoluogo. La Provincia aveva un comodato d'uso a tempo indetereminato e gratuito. Il bene, che ha ospitato la sede storica del Liceo Classico Ximenes, necessita di interventi urgenti di ristrutturazione che la Provincia non è ormai più in grado di fare.

Lo scorso Febbraio è arrivato il via libera da parte del Cipe per la cantierabilità del progetto definitivo, per il complessivo importo di un milione e 200 mila euro, per la messa in sicurezza dell’ex Convento dei Gesuiti. Solo nei mesi scorsi la Regione ha fornito, infatti, allo stesso Comitato interministeriale per la programmazione economica il «parere di coerenza» che bloccava il decreto di finanziamento mentre risale addirittura al dicembre del 2011 il trasferimento, da parte della Provincia, all’ Assessorato regionale dei Beni Culturali di tutto il carteggio inerente il progetto ed il relativo incarico professionale (hanno partecipato ben 17 raggruppamenti di professionisti specializzati in materia).La spinta determinante perché  gli Enti «rispolverassero» le carte relative al progetto di restauro è arrivata dopo tutta una serie di prese di posizione dell’Associazione degli ex allievi dell’Istituto presieduta da Maria Laura Oddo sfociata, nel 2011, in una petizione che ha raggiunto più di 3000 adesioni.