Occorre partire da questa domanda per spiegare le ragioni che hanno portato a talune scelte sul servizio scuolabus, su cui tanto si scrive e si dice senza conoscere i fatti pregressi. Fatti che hanno avuto un peso enorme e che continuano a ripercuotersi ancora oggi, generando danni cui intendiamo porre definitivo rimedio.
L’accettazione del dr. Pippo Sparla di svolgere – a titolo completamente gratuito, senza alcun rimborso spese - il ruolo di presidente dell’Istituzione comunale ha comportato una riduzione delle spese di circa 200 mila euro e ci ha rasserenati circa il perseguimento degli obiettivi di questa Amministrazione: miglioramento dei servizi scolastici, potenziamento dell’autonomia, e razionalizzazione delle spese. E tutto ciò ci ha anche rasserenati circa la possibilità di potere continuare ad assistere la scuola marsalese nel suo percorso di crescita formativa e culturale. In più, Marsala Schola consente ulteriori economie in termini di sgravio Iva pari a 250 mila euro, preziosissimi per il bilancio comunale.
E veniamo all’altra (collegata) questione dei dipendenti scuolabus, alla loro protesta. Ebbene, nessuno più di questa Amministrazione persegue l’obiettivo di tutelare il lavoro. In campagna elettorale abbiamo denunciato la questione clientelare in danno ai lavoratori scuolabus. Precari assunti per poche ore - taluni in servizio da quasi vent’anni – con stipendi indecorosi. Allora chiedo: dov’erano i difensori di oggi quando questi lavoratori, che hanno avuto il coraggio di denunciare la Cooperativa che non li pagava correttamente, sono stati poi licenziati per ritorsione e, sono, quindi, rimasti disoccupati per tre anni ? A tal riguardo non ricordo decise prese di posizione da parte di sindacati e politici ! Ricordo invece di avere accompagnato in Procura tanti lavoratori per sostenerli nella difesa di un loro legittimo diritto; e ricordo pure di un mio emendamento alla Legge – poi approvata dall’Ars – che oggi obbliga i datori di lavoro a pagare le mensilità con assegno o accredito sul conto corrente dei lavoratori.
Questi, intanto, hanno vinto la loro prima causa e la Ditta incaricata del servizio Scuolabus è stata obbligata dal giudice a pagare circa 350 mila euro. E, purtroppo, a causa dell’incapacità del passato CdA di Marsala Schola, la stessa Ditta è… sparita: saranno i cittadini marsalesi a pagare !
A fronte di questa drammatica situazione, nel corso della nostra campagna elettorale abbiamo sviluppato il progetto di assumere i lavoratori in base ad una graduatoria-elenco che tenesse conto dei titoli e dell’anzianità di servizio, garantendo loro uno stipendio decoroso. Sulla base di questa direttiva, il calcolo delle ore compete esclusivamente ai tecnici dell’Istituzione che gestisce i servizi scolastici. Sul punto, occorre anche dire che il calo degli utenti (ragazzi della scuola dell’obbligo) ha imposto la riduzione di ben tre linee. Se ci fossimo ostinati a mantenere gli scuolabus “vuoti” anche nelle linee soppresse gli oneri sarebbero stati, di riflesso, a carico delle famiglie che per legge, secondo i loro redditi, devono compartecipare alle spese per assicurare il servizio.
Quanto alle dichiarazioni di chi sostiene che si possa dividere per tre lo stipendio, consiglio a queste persone (avvocati, professori, dirigenti, consiglieri, sindaci, deputati…) di cominciare a dare l’esempio e destinare parte del loro stipendio al nobile scopo.
Concludo. La regola che vogliamo applicare è generale ed astratta, secondo principi che devono valere per tutti. Chi non condivide non può governare al nostro fianco. E fra quattro anni dovranno trovare un nuovo candidato a sindaco da contrapporre alla nostra Amministrazione.
Giulia Adamo