Gli assessori regionali siciliani che fanno riferimento al Partito democratico non si dimettono. Mariella Lo Bello (Territorio), Nelli Scilabra (Formazione), Nino Bartolotta (Infrastrutture) e Luca Bianchi (Economia) restano al loro posto.
A comunicarlo sono stati gli stessi esponenti dell'Esecutivo targato Rosario Crocetta durante una conferenza stampa convocata a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana a Palermo, nel day after della direzione regionale del Pd, che ha sancito la frattura tra il partito di Epifani e il governatore Rosario Crocetta. Ieri il segretario regionale democratico, Giuseppe Lupo, aveva invitato la pattuglia di assessori a rinunciare alle deleghe, aprendo di fatto la crisi di governo.
LO BELLO. "Non sono affezionata alla poltrona ma non mi dimetto", ha affermato l'assessore regionale all'Ambiente, Mariella Lo Bello "Noi - ha aggiunto - ci siamo opposti alle zavorre, come quelle della Formazione. Nel mio assessorato ho trovato una montagna di pratiche non espletate. Abbiamo evaso 300 pratiche al mese. Oggi siamo a 5 mila pratiche aperte più altre mille non aperte, con grande sforzo del personale. La rivoluzione è nata in due notti all'assessorato alla Formazione e una all'Ambiente. Non vogliamo dimetterci perché siamo alla vigilia di una Finanziaria e non possiamo attendere gli strateghi della politica. Non è più tempo per l'equilibrismo. Abbiamo raggiunto un accordo con i forestali senza che scendessero in piazza. Daremo garanzie a questi lavoratori. Mai il presidente Crocetta mi ha chiamato sulle scelte che ho fatto. Completare questo lavoro è un dovere che non vogliamo disattendere".
SCILABRA. - "Invito il mio partito a rivederela propria posizione e ad aprire un dialogo. Oggi dobbiamo essere piu' responsabili che mai". Lo ha detto l'assessore regionale siciliano alla Formazione, Nelli Scilabra. "Un anno fa il Pd ha concordato un programma con Crocetta - ha proseguito -, quel programma e' stato rispettato. Le nostre nomine sono state concordate con il Pd e noi siamo quattro dirigenti del Pd. Nessuno - ha concluso - puo' giocare a chi e' piu' del Pd. In questi mesi non ha scherzato nessuno e la decisione del Pd di ritirare il sostegno al Governo Crocetta merita un referendum della base del partito".
LUCA BIANCHI. "Anche io rivendico il lavoro fatto in questi mesi. Mi sono occupato di un bilancio e di una Finanziaria difficilissima. Abbiamo portato a casa dei risultati grazie al contributo di tutti. Non so se questo è il miglior governo del secolo, ma neanche i partiti sono i migliori che ci sono in questo secolo. Crocetta è stato una guida disponibile e ci ha sorretti su scelte impopolari. Il gruppo parlamentare del Pd è stato un elemento fondamentale in questi mesi, non dirlo sarebbe disconoscere l'operato del Partito democratico. Io non parteciperò mai a un governo che non ha l'appoggio del Pd. Il tema fondamentale è ricostruire il rapporto tra il Pd e il governo. Il mio ruolo l'ho interpretato con uno spirito di servizio. Mi chiedo se ho ancora la credibilità di andare sui tavoli nazionali a discutere gli interessi della Sicilia. Noi senza partiti che creano consenso intorno al percorso che stiamo facendo non andiamo da nessuna parte. Il problema è costruire un percorso condiviso sia a livello regionale che nazionale. Per senso di responsabilità io aspetto che si ricreino le condizione. Io non faccio passi indietro finché non ho verificato che non ci siano le condizioni. Non è un problema di chi si dimette o no. Ma nel far cadere questo governo tutti devono prendersi le responsabilità, sia il partito che gli altri assessori". Sulla questione Irpef, ha puntualizzato: "La verità è negli atti. Vi sfido a vedere il ddl, noi dovevamo sbloccare subito le risorse per le imprese mettendo liquidità nel sistema. Nell'attesa che tra settembre e ottobre avremmo potuto avere risorse dal gettito extra del sistema sanitario, c'è stato lo sblocco da parte del ministero dell'Economia di queste somme. Noi non volevamo aumentare le tasse ai siciliani. Ma i debiti si devono pagare".
BARTOLOTTA. "Anche io rivendico il lavoro fatto in questi mesi. Mi sono occupato di un bilancio e di una Finanziaria difficilissima. Abbiamo portato a casa dei risultati grazie al contributo di tutti. Non so se questo è il miglior governo del secolo, ma neanche i partiti sono i migliori che ci sono in questo secolo. Crocetta è stato una guida disponibile e ci ha sorretti su scelte impopolari. Il gruppo parlamentare del Pd è stato un elemento fondamentale in questi mesi, non dirlo sarebbe disconoscere l'operato del Partito democratico. Io non parteciperò mai a un governo che non ha l'appoggio del Pd. Il tema fondamentale è ricostruire il rapporto tra il Pd e il governo. Il mio ruolo l'ho interpretato con uno spirito di servizio. Mi chiedo se ho ancora la credibilità di andare sui tavoli nazionali a discutere gli interessi della Sicilia. Noi senza partiti che creano consenso intorno al percorso che stiamo facendo non andiamo da nessuna parte. Il problema è costruire un percorso condiviso sia a livello regionale che nazionale. Per senso di responsabilità io aspetto che si ricreino le condizione. Io non faccio passi indietro finché non ho verificato che non ci siano le condizioni. Non è un problema di chi si dimette o no. Ma nel far cadere questo governo tutti devono prendersi le responsabilità, sia il partito che gli altri assessori". Sulla questione Irpef, ha puntualizzato: "La verità è negli atti. Vi sfido a vedere il ddl, noi dovevamo sbloccare subito le risorse per le imprese mettendo liquidità nel sistema. Nell'attesa che tra settembre e ottobre avremmo potuto avere risorse dal gettito extra del sistema sanitario, c'è stato lo sblocco da parte del ministero dell'Economia di queste somme. Noi non volevamo aumentare le tasse ai siciliani. Ma i debiti si devono pagare".
UDC. Si riuniranno sabato a Catania per analizzare la situazione politica determinatasi alla Regione, intanto chiedono a tutti di ritrovare la “collegialità smarrita”.
Sono gli esponenti dell’Udc rimasti alla finestra ad assistere allo scontro fra il governatore Rosario Crocetta ed il suo partito, il Pd, giunto oggi fino alle estreme conseguenze. peggio di così solo l’apertura formale di una crisi di governo.
I parlamentari regionali dell’Udc e i responsabili territoriali del partito in Sicilia, si riuniranno sabato mattina a Catania per analizzare l’attuale situazione politica siciliana. L’incontro è stato fissato dal segretario regionale dei centristi, Giovanni Pistorio, nel corso di una riunione del Gruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana, che si è svolta nel pomeriggio a Palazzo dei Normanni.
“Prendiamo atto – si legge in una nota diffusa dopo l’incontro - che l’iniziativa assunta dal Pd è una scelta unilaterale dettata da esigenze interne, che determina in questo momento notevoli difficoltà alla giunta regionale. L’Udc ritiene indispensabile la piena corresponsabilità di tutte le forze politiche: questa è la nostra richiesta”.
“Al presidente Crocetta -. conclude la nota – spetta quindi la responsabilità di ricercare la massima collegialità attorno alle scelte strategiche e organizzative del suo esecutivo, per garantire quelle risposte che i siciliani attendono da tempo. Su questo metodo, sulla sua applicazione e sui contenuti dell’azione di governo, saremo assolutamente severi”, conclude la nota dell’Unione di Centro.