“La direzione strategica dell’Asp di Trapani deve avviare il confronto con i sindacati per rivedere la Riorganizzazione della Rete Ospedaliera e Territoriale compatibilmente con la riforma sanitaria regionale e la legge nazionale in materia”. Lo ha detto Marco Corrao, segretario provinciale della Cisl Fp Palermo Trapani, in occasione dell’assemblea dei quadri sindacali aziendali della sanità, svoltasi stamattina nel salone riunione del Presidio Cisl Trapani a Piazza G. Ciaccio Montalto. Al centro della manifestazione, a cui hanno aderito numerosi iscritti e rappresentanti sindacali, l’analisi dello stato della sanità in provincia di Trapani e degli effetti prodotti dalla riforma sanitaria regionale e dalla legge nazionale di settore.
“Dalle esperienze giornaliere di ognuno di noi sappiamo che vi sono molte carenze e molti disservizi nella sanità trapanese- ha continuato Corrao – la cui colpa troppo spesso si vuole fare ricadere sugli operatori. Noi non accettiamo che i lavoratori siano capri espiatori, dato che, per la stragrande maggioranza, sono persone serie che svolgono il loro compito anche in situazioni precarie e con grande spirito di sacrificio. E’ bene che si inizi a discutere seriamente di come risolvere concretamente i problemi della sanità nel nostro comprensorio, senza lanciarsi in slogan e promesse. A noi interessa tutelare i lavoratori e soprattutto il cittadino utente”.
Secondo Lorenzo Geraci, segretario generale della Cisl Fp Palermo Trapani, “la riforma sanitaria regionale ha previsto la creazione di strutture sanitarie sul territorio per decongestionare gli ospedali ma ad oggi la rete che era prevista dalla legge di settore è incompleta o non in funzione del tutto, con evidente danno per la collettività. E' doveroso investire risorse finanziarie, umane e tecnologiche nella realizzazione delle strutture sanitarie territoriali”.
Gigi Caracausi, segretario generale della Cisl Fp Sicilia ha affermato: “Siamo stati protagonisti nel processo di riforma, collaborando attivamente alla sua stesura. Ma i buoni propositi contenuti nella legge ad oggi non sono stati tradotti in realtà. la riforma del sistema sanitario, non può essere una occasione per creare ulteriori strumenti di potere e di controllo sociale ma come importante occasione per ricostruire un clima di fiducia tra i protagonisti del sistema, cioè i cittadini, gli operatori, il personale sanitario, il management sanitario e i politici”.
Il segretario provinciale della Cisl Fp Palermo Trapani, Marco Corrao, ha stilato un elenco delle carenze e dei disservizi della sanità in questa provincia.
− Tagli posti letto e dimensionamento personale sanitario. Il 30 Settembre 2010 la concertazione sulla dotazione organica ha avuto dalla Cisl Fp Trapani un deciso parere negativo,poiché l’Azienda per raggiungere il famoso numero allora imposto dall’Assessorato Regionale alla Salute, e cioè 3665 Unità, ha effettuato dei tagli lineari di circa 150 posti ritenuti non più strategici per la mission Aziendale. In quell’occasione in seguito alle proteste del sindacato è stato assicurato che, nonostante fossero stati sforati gli standard previsti per la figura del Dirigente Medico, in poco tempo sarebbero state implementate le figure di comparto necessarie come ad esempio gli infermieri, risolvendo anche l'annoso problema dei Contrattisti. L'unico atto compiuto dall'azienda è stato quello di definire ben 37 concorsi di Primariato. Da qui l’avvio di una battaglia condotta dalla Cisl Fp Palermo Trapani, grazie alla quale è stato istituito un tavolo tecnico bilaterale, per individuare le figure specialistiche non più ritenute necessarie ( anche mediche ) a favore del comparto. Questo ha fatto ottenere, dopo duro lavoro, circa 10 posti, su poco più di 80, da destinare alla categoria dei contrattisti per la stabilizzazione e una trentina di posti fra infermieri e personale sanitario in genere.
− Inefficienza dei punti di assistenza territoriale come i PTA-ADI-PUA-PPI che non sono addebitabili alla sola mancanza di personale ma soprattutto alla cattiva distribuzione di esso. Mantenere gran parte dell'impianto della rete ospedaliera e contemporaneamente implementare il territorio è impensabile!
− La disorganizzazione della rete ospedaliera. Nonostante sul piano della Rete Ospedaliera la Lungodegenza e la Riabilitazione fosse presente praticamente in tutti i presidi ospedalieri – Alcamo – Salemi - Marsala – S. Antonio – Castelvetrano, ad oggi non vi è nessuna traccia rilevabile e concreta della Riabilitazione se non in alcune cliniche Private convenzionate ( Villa dei Gerani, Centro Vanico di Castelvetrano ).
Per quanto attiene invece la Lungodegenza vi sono solo 2 Unità operative. A Salemi, previsione 12 posti letto, attivi solo 4 accorpati alla Medicina, ad Alcamo, Previsione 12 posti letto al momento attivi solo 4 accorpati alla Medicina.
− Sistema prenotazione. All’Asp di Trapani vi sono 4 Presidi Territoriali di Assistenza: Pantelleria, Trapani, Salemi e Alcamo essi si caratterizzano, o meglio dovrebbero farlo, come unici punti di accesso alle cure territoriali ambulatoriali, con all’interno il Centro Unico di Prenotazioni Provinciale, collegato a quello Regionale. Questo servizio sul piano organizzativo è carente. Era necessario attivare in sinergia con il sistema informatizzato dell’Azienda Sanitaria di Trapani la possibilità di curare la Prenotazione della Prestazione Ambulatoriale direttamente e in collaborazione con i medici di medicina generale, indirizzando il paziente nel miglior modo possibile abbattendo così le lunghe liste di attesa, piaga ancora ad oggi non risolta.
− Carenza di personale e applicazione riforma sanitaria regionale. Il risultato della mancata campagna di investimenti in termini di personale vissuto dai Lavoratori ma soprattutto dal Cittadino si registra nell’unica Rsa pubblica della provincia di Trapani. Ad oggi per quanto attiene i Presidi Territoriali di Emergenza regna ancora tanta confusione. Ad esempio il pronto Soccorso di Alcamo punto di riferimento per circa 70mila utenti - poiché coinvolge il Comune di Calatafimi - Segesta e di Castellammare del Golfo, con circa 17mila accessi annui - secondo il Decreto Russo sarebbe dovuto andare in pensione per fare spazio ad un PTE; da notizie frammentarie e soprattutto informali si apprende che l’assessorato Regionale alla Salute abbia compreso che questo pronto soccorso non può diventare un presidio territoriale di emergenza. Questo ci farebbe piacere soprattutto per non ripetere altre esperienze negative come quella del PTE di Salemi.