Sono i giorni di Antonio Correra, quelli in Tribunale, a Marsala. Il giovane imprenditore marsalese si trova al centro di un ingorgo giudiziario senza precedenti per la sua anomalia. Ha denunciato i suoi presunti estorsori, che, nel 2008, sono stati arrestati. E' parte civile, pertanto, in un delicato processo per usura. Ma è anche imputato in diversi procedimenti, collegati a quello principale.
Il procedimento per usura ed estorsione è stato rinviato al 3 Febbraio prossimo. Verrano sentiti gli investigatori che hanno curato le indagini . Nell'utima udienza che si è tenuta davanti il Tribunale collegiale di Marsala, è stato completato il controesame della difesa a carico di Correra. "E' emersa una marcata contraddizione del teste, oltre alla difficoltà nel ricostruire fedelmente la versione dei fatti fornita nell'immediatezza ai Carabinieri di Marsala" dicono gli avvocati degli imputati, Massimo Bellitteri e Antonio Salvatore Sieri.Gli imputati finirono in carcere nel giugno del 2008 a seguito dell'indagine condotta dai Carabinieri a partire da alcune denunce fatte dal Correra tra il mese di aprile e maggio dello stesso anno e nelle quali però lo stesso Correra si rendeva reo confesso del reato di ricettazione per aver usato due assegni rubati a saldo del presunto prestito usuraio; condizione questa che avrebbe dovuto precludere la sua richiesta di accesso al fondo di solidarietà per le vittime dell'estorsione e dell'usura, concesso dalla Prefettura su autorizzazione del pubblico ministero.
Ma oltre a questo processo Correra è attualmente imputato in ben sei procedimenti penali, tutti davanti al Tribunale di Marsala, per reati che vanno dalla truffa alla calunnia, alla ricettazione. Si possono così sintetizzare:
1) truffa, appropriazione indebita, ai danni di Zolfindustria e Chemia;l'ultima udienza è stata il 7 Novembre. Sono stati sentiti tre testi che erano nell'elenco del Pubblico Ministero. Il più importante, Antonino Bivona, ha dichiarato che Correra si sarebbe servito del suo nome per creare un'azienda, la Agripoint di Bivona Antonino, e mettere in piedi un'organizzazione volta ad acquistare materiale agricolo per poi rivenderlo al dettaglio, usufruendo da parte dei fornitori di parcticolari agevolazioni nei pagamenti (180 ornigi) grazie alla sua rete di conoscenze. Correra, amministratore di fatto della società e vero dominus, avrebbe fatto emettere a Bivona titoli, assegni e cambiali, da offrire in pagamento ai fornitori. Bivona ha dichiarato che firmava gli assegni anche in bianco, tanto era il grado di fiducia che riponeva in Correra. Sempre Correra rivendeva la merce acquistata (e non pagata), incassava i pagamenti dei clienti (anche in contanti), che non avrebbe versato sui conti della Agripoint per coprire i titoli forniti in pagamento ai fornitori, con la conseguenza che lo stesso si è ritrovato ad avere contenziosi aperti con le varie aziende fornitrici. La sua posizione economica è ormai al tracollo. Il 21 Novembre verranno ascoltati gli altri testi del Pubblico Ministero.
2) truffa, appropriazione indebita, ai danni di Fratelli Lo Prto; l'ultima udienza si è tenuta il 4 Novembre, e il processo si avvia alle battute conclusive. E' stato rinviato al 25 gennaio per sentire gli ultimi terstimoni. Si tratt di una truffa da 300.000 euro. L'azienda, nel frattempo, è fallita.
3) truffa, appropriazione indebita, ai danni di Accardo Giuseppe; qui siamo ancora alla prima udienza.
4) truffa, appropriazione indebita, ai danni di Lentini Baldassare.
5) ricettazione di assegni rubati ai danni di Bulgarella e Sieri. L'udienza è prevista per oggi, con l'esame di due testi: Baldassare Lentini e Francesco Vesuvio.
6) calunnia ai danni di Antonio Sieri; l'udienza è stata il 5 Novembre, e doveva essere ascoltato l'imputato, con discussione e sentenza, ma è stata rinviata, per un impedimento di Correra a causa di una malanno.